TFR: Come si Calcola e in Quali Casi si può Accedere all’Anticipo

Data pubblicazione: 2018-12-27
Tempo di lettura stimato: 7 minuti
TFR: Come si Calcola e in Quali Casi si può Accedere all’Anticipo

Chi può richiedere l’anticipo TFR e quando conviene richiedere l’anticipo TFR in busta paga.

Prima di procedere con le normative previste che danno diritto all’anticipo del TFR, è utile chiarire ancora una volta cosa si intende per TFR e in che modo lo si può calcolare.

Cosa si intende per tfr

Con l’acronimo tfr si intende il “trattamento di fine rapporto”, quella che comunemente viene definita liquidazione, ovvero la quota versata dal datore di lavoro al dipendente al termine dell’attività lavorativa di quest’ultimo.

Detto questo, una domanda potrebbe sorgere spontanea: “In quali casi il lavoratore ha diritto alla liquidazione?”. In qualsiasi caso, indipendentemente dalle cause del cessato rapporto lavorativo, il lavoratore ha il diritto di vedersi retribuito il tfr.

Chi paga il tfr

Il tfr viene erogato dal datore di lavoro che, ogni mese, ha l’impegno di conservare una somma di denaro destinata appunto a questa necessità. Tale somma di denaro ha il potere di essere investito nella azienda, per far fronte a spese utili ad evitare la richiesta di finanziamenti o prestiti.

La liquidazione nel settore pubblico

Discorso a parte è quello riguardante i lavoratori pubblici, per i quali si parla di tfs, trattamento di fine servizio. Per questa tipologia di lavoratori la somma dovuta come tfs è erogata direttamente dall’INPS.

Quando viene pagato il tfr

L’erogazione del tfr avviene entro 45 giorni dalla data di fine rapporto, nei casi in cui l’azienda stia vivendo un periodo di scarsa liquidità la stessa è autorizzata, previo consenso del lavoratore, a procedere con una rateizzazione dell’importo, sul quale vanno calcolati i relativi interessi.

Tfr in busta paga

Dal 2015 la legislazione italiana ha dato modo ai dipendenti di accedere al proprio tfr anche in momenti diversi. Con la legge di stabilità del 2015, infatti, si è autorizzata la richiesta del tfr in busta paga ai dipendenti che hanno maturato almeno sei mesi di anzianità.

La scelta di questa soluzione, utile ad avere un incremento sul proprio compenso mensile, deve tener conto della rinuncia alla buona uscita a fine rapporto lavorativo e del regime di tassazione. L’accredito del tfr in busta paga, infatti, viene riconosciuto come reddito e quindi soggetta a tassazione ordinaria.

Con il tfr “standard”, ovvero a cessata prestazione lavorativa, la tassazione sarà minore, in quanto soggetta a tassazione separata.

Anticipo tfr, come funziona

Altra opzione messa a disposizione, prevista dal Codice Civile, è quella relativa all’anticipo del tfr. Tale procedura però può essere concessa solo per alcuni specifici casi, che qui andremo ad illustrare.

Il primo requisito fondamentale per aver accesso ad un anticipo del tfr è quello di aver maturato un numero minimo di anni di servizio pari a 8 nella stessa realtà lavorativa.

La richiesta può essere esplicitata solo una volta nell’arco di tempo del rapporto lavorativo.  L’importo erogato non può essere superiore al 70% del trattamento. Inoltre, per veder essere accolta la richiesta è necessario che il numero dei dipendenti che ne fruiscono non siano più del 4% del totale e non oltre il 10% degli aventi diritto.

L’azienda ha facoltà di non accogliere la richiesta nei casi di crisi.

In quali casi si ha diritto all’anticipo tfr

Non tutti possono accedere all’anticipo del tfr. La legge italiana in tal caso ha messo dei paletti ben precisi. Quindi, oltre all’anzianità di servizio ed al numero delle richieste, l’azienda potrà erogare l’anticipo del 70% della liquidazione, solo ai lavoratori in possesso di determinati requisiti, o meglio, necessità.

Le tipologie di spesa finanziabili con l’anticipo della liquidazione previste, sono riconducibili a ristrutturazioni, acquisto prima casa, spese sanitarie, congedi parentali o per formazione extra lavorativa o continua.

L’unico particolare caso in cui l’anticipo tfr può essere concesso più volte è quello a sostegno di spese sanitarie, dovute a peggioramenti delle condizioni mediche, anche riguardante un familiare a carico del lavoratore.

La richiesta di tfr anticipato deve essere presentato dal lavoratore mediante modulo cartaceo, al quale va allegato domanda scritta e, a seconda delle finalità, la documentazione di supporto.

Per le spese sanitarie, la documentazione richiesta riguarderà i certificati medici indicanti cure e terapie.

Anticipo del tfr per ristrutturazione

Con l’anticipo tfr è possibile finanziare manutenzioni ordinari e straordinari: rinnovo della facciata, servizi igienico-sanitari e comunque gli interventi che non vadano ad intaccare la destinazione d’uso dell’immobile e la volumetria.

Sono ammessi, inoltre, gli interventi di restauro riguardanti gli edifici storici.

In caso di ristrutturazione della prima casa, i documenti necessari a testimoniare la destinazione d’uso dell’anticipo della buona uscita, saranno quelli utili a certificarne la destinazione d’uso come abitazione principale ed i permessi per l’avvio dei lavori.

L’attestazione delle spese previste potranno essere dimostrate mediante i preventivi, successivamente integrati con il consuntivo delle spese sostenute.

Anticipo tfr prima casa

In base al comma 6 dell’articolo 2120 del codice civile, tra gli anticipi tfr previsti dopo gli 8 anni di anzianità c’è anche quello relativo all’acquisto della prima casa.

Come ottenere l’anticipo tfr prima casa

Per essere soddisfatta la richiesta di anticipo tfr, a patto che non si sia già chiesto in precedenza, il lavoratore dovrà allegare alla richiesta da presentare al datore di lavoro l’atto notarile di acquisto dell’immobile o, in alternativa, il contratto preliminare di compravendita.

Una volta stabilità l’idoneità, accertata dalla documentazione e il rispetto di tutti i parametri previsti per legge, i tempi previsti per l’erogazione dell’anticipo, concluso il percorso amministrativo, può attestarsi intorno alla settimana dalla ricezione della quietanza sottoscritta dal dipendente.

Inoltre, può esserci il caso di richiesta di anticipo della liquidazione anche nei casi di casa già acquistata. Questa procedura però ha la particolarità di essere accolta o meno dal datore di lavoro.

Come calcolare il tfr

Prima di procedere alla richiesta di anticipo tfr su busta paga o anticipo tfr per motivi personali è bene eseguire il calcolo approssimativo del proprio tfr.

Per eseguire il calcolo sommario del tfr è sufficiente prendere in considerazione lo stipendio mensile per ogni anno di prestazione lavorativa presso l’azienda.

Per un calcolo più preciso sono a disposizione online diversi moltiplicatori.

Calcolo della tassazione dell’anticipo tfr in busta paga

Come precedentemente detto, l’anticipo tfr in busta paga viene riconosciuta a tutti gli effetti come reddito e quindi soggetto a tassazione ordinaria, procurando quindi un esborso fiscale maggiore, a differenza del tfr dovuto come buona uscita soggetto a tassazione separata, calcolata in base all’aliquota irpef media degli ultimi 5 anni di lavoro.

La percentuale di tassazione applicata in anticipo tfr su basta paga è suddivisa in scaglioni legati al reddito annuo del lavoratore:

  • Inferiore ai 15.000€: 23%
  • Tra i 15.000 e i 28.000€: 27%
  • Superiore i 28.000€: al 27% si dovrà sommare il 38% sull’eccedenza fino a 55.000, 41% fino ai 75.000€ o 43% superati i 75.000€

Calcolo della tassazione sull’anticipo tfr

La tassazione varia in base alla necessità per la quale viene richiesto l’anticipo del tfr. Quando inerente a spese sanitarie la tassazione prevista è il 15%. Al 15° anno di pensione complementare si procederà con una riduzione dello 0,3% per ogni anno aggiuntivo, fino a un massimo del 6%.

Per tutte le altre richieste previste per legge, la tassazione è pari al 23%.

Altre tutele oltre il tfr

Oltre gli anticipi del tfr, esistono altre tutele a cui il lavoratore può accedere, tra queste la polizza per lavoratore, utile ad affrontare spese mediche; quella capofamiglia, importante nei casi si abbia in casa una colf con un regime di tfr differente; l’assicurazione casa, per i casi in cui le spese siano rivolte verso un immobile.