Contratto di Locazione: Le Diverse Tipologie Contrattuali

Data pubblicazione: 2017-09-22
Tempo di lettura stimato: 4 minuti
Contratto di Locazione: Le Diverse Tipologie Contrattuali

Affitti e contratti ad uso abitativo: ecco tutto quello che c'è da sapere

Per il contratto di locazione ad uso abitativo esistono diverse tipologie, nello specifico quella a canone libero e quella a canone concordato.

Per quanto riguarda il contratto a canone libero entrambe le parti (proprietario e inquilino) decidono liberamente l'ammontare del canone mensile. Contratti di questo tipo hanno una durata di 4 anni più 4 anni di rinnovo.

Nel contratto a canone concordato, invece, si stabilisce il corrispettivo del canone mensile in base agli accordi territoriali.
In questo caso l'affitto mensile è decisamente inferiore ai prezzi presenti sul mercato degli immobili, così andare incontro alle esigenze dell'inquilino.
In questo secondo caso,  la durata del contratto è di 3 anni più 2 di rinnovo.

Nel caso in cui l'immobile in affitto è arredato si parla di contratto di locazione ad uso abitativo ammobiliato.
Quando si stipula un contratto di questo tipo è sempre bene indicare nel documento l’elenco preciso di tutti i beni presenti nell'abitazione.
Una specie di inventario, un elenco dettagliato degli oggetti e degli arredi presenti nel bene immobile.

Per tutelare sia l’affittuario, sia il locatario, in genere si consiglia sempre, insieme al contratto di locazione ad uso abitativo, anche un'assicurazione affitti.

Contratto di locazione ad uso abitativo

Nel caso del contratto di locazione ad uso abitativo, quello a canone concordato e prevede delle caratteristiche ben precise.

Contratti di questo genere hanno una durata di 3 anni più 2 anni di rinnovo.
Il canone mensile è concordato, cioè stabilito da un accordo territoriale da parte dei sindacati degli inquilini e associazioni dei proprietari.
Con questa tipologia contrattuale sia il proprietario che gli inquilini possono beneficiare di agevolazioni fiscali, in base alla fascia reddituale.
Per fare un esempio: il contratto di locazione con cedolare secca prevede il 22% fisso di tassazione contro un 10% di quello a canone concordato.
Non tutti i Comuni però rientrano nella fascia di contratto a canone concordato, per questo è bene verificare presso il proprio commercialista se il bene immobile da affittare è sito in un territorio che comprende questa tipologia.

Contratto di locazione ad uso abitativo transitorio

Tra i contratti a canone concordato è presente anche il contratto di locazione ad uso abitativo transitorio. Anche questo genere di contratto possiede delle caratteristiche specifiche.

La durata contrattuale va da un minimo di un mese ad un massimo di 18 mesi, che non sono rinnovabili. Il canone, anche in questo caso, è concordato, ma non vi è alcuna agevolazione fiscale né per l'inquilino, tanto meno per il proprietario.

Nel caso di contratto di locazione ad uso abitativo transitorio è comune stipulare un contratto di locazione ad uso abitativo ammobiliato, dunque con disponibilità di arredi all'interno dell'abitazione presa in affitto.

Cedolare secca, cosa sapere

Il proprietario di un immobile può optare anche per un contratto di locazione ad uso abitativo con cedolare secca.
In questa particolare tipologia contrattuale viene applicata l'aliquota del 22% sul canone della locazione ma l’affittuario non dovrà inserire la rendita dell’affitto nella propria dichiarazione dei redditi (che quindi non andrà a fare cumulo).

In caso di contratto di locazione ad uso abitativo con cedolare secca il proprietario non può aumentare il canone mensile per la durata di un anno.

In caso di assenza di contratto

Se dovesse mai capitarvi di stare in un immobile senza un contratto è sempre consigliabile non pagare in contanti il canone mensile.

Se anche dovesse trattarsi di un periodo transitorio (in attesa della registrazione del contratto o della regolarizzazione dei documenti), è sempre bene versare il pagamento del canone tramite modalità tracciabili, che possono essere: bonifico, assegno, vaglia postale, ecc. in modo da poter dimostrare in qualsiasi momento l’avvenuto pagamento del canone mensile.

Attraverso questo tipo di pagamento si può inserire anche la causale del versamento, in questo caso pagamento del canone di locazione specificando anche il periodo di riferimento.