RC professionale medici e Legge Gelli, cosa fare

Data pubblicazione: 2019-11-19
Tempo di lettura stimato: 6 minuti
RC professionale medici e Legge Gelli, cosa fare

La Legge Gelli ha introdotto delle novità in materia di copertura assicurativa. Ecco cosa cambia per l'RC professionale medici.

L'8 marzo 2017 è stata approvata la legge n. 24/2017, meglio conosciuta come Legge Gelli, che ha cambiato la responsabilità medica, sia penale che civile. L'atto si configura come uno strumento volto a semplificare il rapporto tra i medici, le strutture nelle quali lavorano e i pazienti prevedendo nuove forme di tutela per i camici bianchi ma anche vie più rapide e sicure a garanzia del diritto al risarcimento del danno da errore sanitario. La misura, richiesta essenzialmente dai medici per evitare il rischio di condanne penali, si basa sul presupposto per cui il danno da malasanità, ad eccezione di casi in cui la responsabilità individuale è grave, è il risultato di una serie di problemi organizzativi, perciò è giusto che sia la struttura sanitaria a farsi carico delle conseguenze. L'obiettivo primario del provvedimento è quello di far risparmiare allo Stato i costi dei contenziosi. Cerchiamo di chiarire cosa è cambiato concretamente nell'ambito del rapporto medico-paziente in un'ottica di responsabilità civile e penale, nonché in materia di RC professionale medici, dall'entrata in vigore della Legge Gelli Bianco.

Legge Gelli Bianco: cosa dice

La legge 8 marzo 2017, n. 24, nota ai più come Legge Gelli, recante "Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie", mira a riformare il rapporto medico-paziente introducendo da un lato nuove tutele per il medico e dall'altro meccanismi più rapidi e certi di risarcimento del danno da malasanità. Il nuovo provvedimento: - afferma che la sicurezza delle cure si realizza con idonee attività di prevenzione e gestione del rischio sanitario; - introduce l'obbligo per il direttore sanitario di fornire copia della documentazione relativa al paziente entro 7 giorni dalla richiesta; - affida le linee di indirizzo in tema di "risk management" alle società scientifiche in collaborazione con le associazioni tecnico-scientifiche delle professioni sanitarie.

Attraverso l'alleggerimento della responsabilità professionale dei medici, la legge si prefigge l'obiettivo di ridurre al minimo i casi di medicina difensiva, che hanno portato ad un uso sconsiderato delle risorse destinate alla sanità pubblica. Fino al periodo antecedente la legge 24/2017 il timore di essere condannati penalmente per omicidio colposo in caso di morte del paziente o lesioni personali al medesimo condizionava il lavoro dei medici, portandoli a sbagliare o ad evitare dei trattamenti utili per la salute del malato. La Legge Gelli, alleggerendo la pressione esercitata dal timore di conseguenze penali, si pone come soluzione a questo problema.

Legge Gelli Bianco: cosa cambia

Uno dei passaggi chiave della legge Gelli Bianco sta nell'art. 6, rubricato "Responsabilità penale dell'esercente la professione sanitaria", che ha inserito nel codice penale l'art. 590-sexies. Esso prevede che il medico che provoca un danno a un paziente per imperizia non sarà penalmente punibile se riesce a dimostrare di aver mantenuto una condotta conforme alle linee guida e alle buone pratiche per il trattamento di un determinato stato patologico. La colpa professionale resta invece punibile se il medico ha agito per imprudenza e negligenza. Inoltre la non punibilità risulta inapplicabile se il medico è responsabile per colpa grave da imperizia, pur nel rispetto delle linee guida.

Dal punto di vista civile, il professionista risponde secondo il regime della responsabilità extracontrattuale ai sensi dell'art.2043 c.c., che si prescrive nel termine più breve di cinque anni. Ciò significa che l'onere della prova grava interamente sul paziente, che deve dimostrare la colpa di chi l'ha curato. La responsabilità della struttura, invece, resta contrattuale, ai sensi dell'art. 1218 c.c., e quindi l'onere di documentare la propria estraneità spetta in questo caso all'ospedale o all'Asl. Il danneggiato può così rivalersi prima di tutto sul soggetto economicamente più solido, cioè la struttura, e i danni si prescrivono nel termine di dieci anni.

Legge Gelli Bianco: cosa cambia per il cittadino

Un'altra novità introdotta dalla Legge Gelli riguarda l'attribuzione, a discrezione delle Regioni, della funzione di Garante per il diritto alla salute al Difensore Civico, a cui rivolgersi per segnalare eventuali inefficienze del sistema sanitario. Il provvedimento prevede inoltre la nascita in ogni regione del Centro per la gestione del rischio sanitario e della sicurezza del paziente. Il suo obiettivo è quello di raccogliere i dati sui rischi ed eventi avversi e sul contenzioso e trasmetterli all'Osservatorio nazionale delle buone pratiche sulla sicurezza nella sanità che si occuperà di emanare linee di indirizzo per il monitoraggio, la prevenzione e la gestione del rischio sanitario, nonché per la formazione del personale.

Di maggior rilievo è la disposizione che obbliga le strutture sanitarie a fornire ai pazienti copia della documentazione clinica, preferibilmente in formato elettronico, entro sette giorni dalla richiesta, nonché quella che consente ai familiari del paziente deceduto di concordare l'autopsia con la direzione sanitaria, disponendo la presenza di un medico (legale) di loro fiducia. Nella legge 24/2017 si prevede anche l'obbligo di tentare una conciliazione stragiudiziale prima di finire in Tribunale, attraverso una consulenza tecnica preventiva. Ciò serve ad accelerare i tempi di risarcimento nei confronti dei pazienti per gli eventuali danni da malasanità subiti.

Legge Gelli assicurazione obbligatoria

Per quanto riguarda le novità introdotte dalla Legge Gelli in materia di assicurazioni, il provvedimento obbliga tutte le strutture sanitarie ad avere una copertura assicurativa per la responsabilità civile verso terzi. Inoltre, laddove il cittadino non riesca ad ottenere il denaro dalla struttura sanitaria, può esercitare un'azione diretta nei confronti della compagnia assicurativa. In più, è stato istituito un fondo di garanzia a tutela di quei pazienti che non possono essere rimborsati perché devono rifarsi su una società assicurativa fallita, scomparsa o che comunque non è in grado di coprire il danno.

Si ricorda che la legge 24/2017 prevede all'art. 10 l'obbligo di assicurazione per tutti i medici esercenti la libera professione, e quindi con responsabilità contrattuale verso il paziente. Per i medici operanti presso le strutture sanitarie pubbliche e private è obbligatoria solo l'assicurazione per azioni di rivalsa nel caso di eventi commessi con colpa grave. È consigliato associare una Polizza Legale che intervenga per coprire le spese da sostenere per i contenziosi legali. Infine, poiché l'RC professionale medici copre i danni fatti a terzi ma non quelli subiti dall'assicurato, è bene affiancarle una RC infortuni. All'interno di MioAssicuratore si può facilmente trovare l'assicurazione RC Medico più adatta al proprio caso.