Alluvioni: Quale Protezione per le Nostre Abitazioni

Data pubblicazione: 2019-03-04
Tempo di lettura stimato: 11 minuti
Alluvioni: Quale Protezione per le Nostre Abitazioni

Quel che c’è da sapere sulla copertura assicurativa della propria abitazione in caso di eventi naturali come alluvioni e terremoti.

La natura è sempre stata alleata dell'uomo, portando spesso quest’ultimo ad esaltarne anche gli aspetti più nefasti, come terremoti ed alluvioni, attribuendo loro azioni positive o propiziatorie cosa che, in realtà, cela veri e propri disastri ambientali: si pensi ad alluvioni e terremoti.

I disastri ambientali sono la chiara testimonianza di come il clima stia cambiando, con il conseguente aumento del rischio che tramuta un fenomeno naturale da sempre esistito in una catastrofe ambientale che coinvolge intere comunità e le rispettive abitazioni private, rendendo sempre più impellente la richiesta di risarcimento per danni causati da eventi atmosferici e assicurazione eventi atmosferici.

 

I Disastri Ambientali: dati in aumento

L’Italia, considerata la sua morfologia e l'alta densità di popolazione, è un paese a fortemente esposto a disastri naturali.

Secondo le stime ISTAT 2018, le regioni con i valori più elevati di popolazione a rischio alluvioni nello scenario di pericolosità idraulica media sono Emilia-Romagna, Toscana, Veneto, Lombardia e Liguria.

La popolazione residente esposta a rischio alluvioni in Italia è pari a: 2.062.475 abitanti (3,5%) nello scenario di pericolosità idraulica elevata; 6.183.364 abitanti (10,4%) nello scenario di pericolosità media e 9.341.533 abitanti (15,7%) nello scenario di scarsa probabilità di alluvioni o scenari di disastri naturali che rendono utile le polizze assicurazione eventi atmosferici casa (al link puoi vedere nel dettaglio cosa copre una polizza casa) ed il risarcimento danni da alluvione.

Alle alluvioni si aggiunge un altro tipo di disastro naturale, quello delle frane. Sempre secondo il rapporto ISTAT 2018, la popolazione a rischio frane in Italia residente nelle aree a pericolosità elevata e molto elevata ammonta a 1.281.970 abitanti, pari al 2,2% del totale.

Tra le regioni italiane, quelle con i valori più elevati di rischio frane risultano essere: la Campania, la Toscana, l’Emilia-Romagna e la Liguria

L’aumento del 4,7% della popolazione a rischio rispetto all’elaborazione 2015 è dovuto all’integrazione della mappatura delle aree a pericolosità.

Tali dati mettono a nudo la fragilità del nostro territorio confermato anche da quanto afferma l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione Ambientale) che denuncia numeri sconfortanti: 91 Comuni su 100 in zone a rischio idrogeologico e ben 7 milioni di persone residenti in aree a rischio frane o inondazione.

Il clima che cambia

L’azione umana sull’ambiente si è da sempre concentrata sulla necessità di controllare i fenomeni climatici quali piogge, grandini ed alluvioni.

Con il passare dei secoli, l’azione antropocentrica non curante dell’ecosistema del pianeta ha contribuito al cambiamento climatico.

Da uno studio svolto emerge che i cambiamenti climatici hanno avuto un impatto maggiore sull’intensità delle precipitazioni.

Le piogge hanno visto una diminuzione in termini di durata a vantaggio di un aumento di intensità, spesso connotata da grandine e precipitazioni violente e di minor durata, connotando un aumento di richiesta di assicurazione grandine o assicurazione pannelli fotovoltaici grandine.

Alluvioni: le coperture assicurative per le abitazioni private

Secondo quanto detto finora, la necessità di mettere al riparo il proprio investimento sulle mura domestiche con un’assicurazione eventi atmosferici casa dovrebbe essere una priorità.

A differenza di quanto accade con le coperture di assicurazione eventi naturali per le aziende e la rispettiva richiesta risarcimento per danni causati da eventi atmosferici, la copertura assicurativa che copra i danni dovuti ad alluvioni non è di così semplice definizione.

Se dal lato imprenditoriale la richiesta di accesso ad una polizza assicurativa è di più semplice applicazione, configurandosi come estensione ai principali rischi inclusi nelle polizze multirischio detraibile fiscalmente, per le abitazioni il calcolo del rischio è di difficile applicazione.

La copertura assicurativa per eventi atmosferici, dedicata ai proprietari di abitazioni risulta a metà. Da qualche anno, infatti, il possessore di un immobile privato è coperto per ciò che riguarda il risarcimento danni da terremoto.

Per le abitazioni private le criticità che impediscono un’assicurazione eventi atmosferici casa è un forte rischio di dover fronteggiare richieste di risarcimento danni da alluvione provenienti soltanto da proprietari di abitazioni ubicate a ridosso di corsi d’acqua e circoscritte ai soli piano terra o seminterrati.

Altra criticità è la decifrazione di una definizione univoca dell’evento atmosferico che fa scattare la protezione assicurativa. Nel mercato assicurativo nazionale, inoltre, sono ancora assenti modelli affermati e condivisi con il mercato internazionale per una stima della distribuzione di danno.

In un paese come l’Italia, dove le notizie statistiche sugli eventi pregressi sono ancora frammentarie ed il mutamento dello sfruttamento del territorio insieme al sempre più crescente trend di intensificazione degli eventi atmosferici, l’utilizzo di modelli matematici di simulazione dei danni efficace risulta indispensabile ed imprescindibile per un adeguato risarcimento danni da alluvione.

Dal 2011 alcuni passi in avanti sono stati mossi con simulazioni dei potenziali danni sul patrimonio immobiliare italiano. Stime che però hanno preso in considerazione abitazioni inserite a ridosso di bacini idrici, seminterrati o piano terra.

Le proposte

Le proposte messe sul tavolo dalle compagnie assicurative al fine di fornire una adeguata e corretta assicurazione eventi naturali che comprenda il risarcimento danni da alluvione è in discussione.

Gli ostacoli, che impediscono l’attivazione delle polizze che copra i danni da eventi atmosferici eccezionali, sono, come accennato in precedenza, soprattutto dovuti alla tipologia di evento e luoghi in cui, ad oggi, esso è circoscritto.

La proposta chiama in causa anche gli organi dello Stato in veste di corresponsabili, insieme agli assicurati, in termini di messa in sicurezza del territorio.

Le proposte comprendono contestualmente la definizione di regole chiare riconosciute a livello internazionale ed il principio di obbligatorietà di stipula di assicurazione eventi atmosferici.

Altra iniziativa suggerita è l’attuazione che parta dal principio di gradualità delle coperture assicurative, partendo da quelle già operative del risarcimento danni da terremoto. Punto, questo, che prende atto dell’aumento delle catastrofi naturali causate dal cambiamento climatico.

Inoltre si renderebbe indispensabile una regolamentazione legislativa per ciò che riguarda la costituzione di un consorzio assicurativo, con garante lo Stato in veste di riassicuratore e l’attivazione di benefit di tipo fiscale per i contraenti dell’assicurazione eventi naturali.

Data l’elevata allocazione di capitale necessaria per il risarcimento danni da alluvione l’applicazione di regole riconosciute a livello internazionale sono indispensabili considerando la necessaria presenza di capitale messo a disposizione dai mercati finanziari, con particolare riferimento ai riassicuratori.

Il principio di obbligatorietà della stipula di contratti assicurativi che copra la richiesta risarcimento per danni causati da eventi atmosferici, è propedeutica al mantenimento di costi contenuti dei premi assicurativi marginando il rischio di antiselezione.

Con la compartecipazione al rischio dello Stato e l’attivazione di benefit fiscali, che abbatterebbero i costi delle polizze per i contraenti, il principio di obbligatorietà sarebbe colta positivamente dall’opinione pubblica.

 Le proposte specifiche per il rischio alluvioni

Le proposte specifiche per il rischio alluvioni sono quindi necessarie a fronte delle criticità esposte. Ma ad ogni ostacolo deve corrispondere una soluzione utile al suo superamento.

In questo senso, le compagnie assicurative, interessate ad offrire ai propri clienti assicurazioni eventi atmosferici che possa soddisfare il risarcimento danni da alluvione, hanno messo appunto suggerimenti e proposte elaborate appositamente per affrontare la copertura dei danni dovuti ad alluvioni.

Il punto da cui partono le proposte è quello di estensione del risarcimento danni da terremoto a rischio sismico-alluvionale, con un periodo di prova iniziale utile a definire ex ante come si distribuisca il portafoglio di rischi sul territorio nazionale.

La peculiarità del fenomeno alluvionale su territorio italiano, caratterizzato dal rischio elevato di antiselezione causato dalla attuale “limitata” conoscenza delle zone e tipologie di abitazioni maggiormente esposte, porta alla naturale richiesta di obbligatorietà della stipula assicurativa che, se attuata, porterebbe il premio ad un importo attestato intorno le 10 euro (stima è stata effettuata tramite il sistema SIGRA, che però considera soltanto il rischio alluvionale derivante da esondazione dei tratti fluviali e in particolare di soli 7.700 Km lineari di tratte considerate a rischio, con un gross up per considerare altre tratte fluviali non studiate ma a rischio, attribuendo alle restanti aree una probabilità di evento pari a zero).

Assicurazioni e coperture

Come possono fare le assicurazioni a calcolare le coperture necessarie al rischio alluvioni? In risposta a tale quesito il settore assicurativo ha individuato alcune misure specifiche per agevolare l’offerta di polizze contro il rischio delle alluvioni a favore delle abitazioni.

La priorità per le compagnie assicurative è quella di poter aver un quadro preciso del perimetro degli eventi che danno diritto al risarcimento danni da alluvione.

Detto ciò, si dovrà naturalmente prendere in considerazione una rivisitazione nel caso in cui l’obbligatorietà prevista dal sistema venga attuata.

Nel caso in cui tale sistema dovesse entrare in vigore, la diffusione sul territorio della copertura sarebbe presumibilmente significativa, permettendo una definizione di evento alluvionale in polizza più ampia e meno conservativa. 

Se l’operatività della copertura venisse correlata alla dichiarazione dello “stato di calamità naturale”, la definizione oggettiva di quali siano i criteri e le regole sarebbe necessaria.

Per ovviare alla gravosa mole dei costi necessari ad una perizia tecnica preventiva, le assicurazioni suggeriscono alle istituzioni una riforma del catasto immobiliare con la classificazione degli edifici sulla base della loro vulnerabilità alle diverse catastrofi naturali ed una valutazione di rischiosità su base storica.

A questo si potrebbe unire un risarcimento forfettario, calcolato sulla base dell’intensità dell’evento catastrofale, escludendo così la necessità di sopralluoghi, in particolare per eventi che comportino danni limitati.

Si renderebbe indispensabile quindi l’accesso a tutte le informazioni utili ai fini della gestione del rischio alluvionale. Mediante tali dati si accederebbe alla possibilità di creazione di un modello idrologico che permetta di determinare un indice di rischiosità su scala nazionale con approccio multivariato.

Tali dati, sono individuati in:

  • Mappe di uso del suolo per una valutazione dei “bersagli” e della loro capacità di ripristino;
  • Mappe geologiche (litografia e assetto strutturale), fattori geomorfologici e l’inventario di tutti i siti quiescenti ed in attivo, che a seguito di eventi più o meno intensi potrebbero riattivarsi o accelerare il loro corso;
  • Modelli digitali del terreno (D.E.M.) commissionati dalla Protezione Civile e dalla Pubblica Amministrazione e carte tecniche regionali (C.T.R.);
  • Possibile accesso al database MAPPAVI (CNR) per la consultazione del catalogo frane ed inondazioni (in formato elettronico).

Per superare la parziale difficoltà iniziale nel reperimento dei dati sopra elencati si rimanda alla possibilità di accedere alle informazioni in formato numerico contenute all’interno del geoportale nazionale del ministero dell’Ambiente.

Le esperienze all’estero

Come si comportano gli altri Stati in presenza di risarcimento danni da alluvione? Il mercato statunitense e quello britannico forniscono due differenti ed efficaci risposte, di seguito presentate.

Le catastrofi naturali provocate da alluvioni negli Stati Uniti d’America sono fenomeni frequenti che raggiungono i 50 milioni di dollari l’anno in termini di danni economici.

Per far fronte a questo fenomeno naturale lo Stato diventa assicuratore. Nel 1968, fu quindi istituita la NFIP (National Flood Insurance Program) con lo scopo di offrire la protezione dal rischio alluvioni per i proprietari o locatari di immobili residenziali e commerciali, con l’impegno che gli edifici fossero posti in contee o città aderenti al programma medesimo.

L’assicurazione eventi atmosferici casa, in questo caso, è su base volontaria, con coperture massime stimate per ciò che riguarda la ricostruzione dell’immobile ed il suo contenuto.

L’esempio della Gran Bretagna invece si caratterizza per uno schema riassicurativo privato partecipato dalle compagnie (“Flood Re”).

Si è istituito un pool composto da imprese esercenti l’assicurazione property, allo scopo di fornire la riassicurazione per il rischio alluvione relativo alle abitazioni più esposte, così da poter offrire loro la copertura assicurativa ad un prezzo accessibile.

Per le polizze assicurazione eventi atmosferici con costi superiori la soglia prestabilita, le assicurazioni usufruiscono della possibilità di cedere il premio ed il relativo rischio al Flood Re, mantenendo totalmente l’impegno di gestione del sinistro.