Sistema Sanitario Nazionale: principi, diritti e livelli essenziali di assistenza

Data pubblicazione: 2019-04-01
Tempo di lettura stimato: 6 minuti
Sistema Sanitario Nazionale: principi, diritti e livelli essenziali di assistenza

Come funziona in Italia il Servizio Sanitario Nazionale, cosa sono i LEA e quali i servizi garantiti

Con Sistema Sanitario Nazionale si intende il sistema con il quale in Italia viene garantita l’assistenza sanitaria ad ogni cittadino e i servizi di assistenza di base.

In Italia infatti la tutela della salute è un diritto fondamentale sancito dall’articolo 32 della Costituzione: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti.”

Il diritto alla salute viene espletato sul territorio attraverso le Aziende Sanitarie Locali e finanziato in maniera diretta attraverso il pagamento dei ticket sanitari e in modo indiretto dal finanziamento dello Stato che ogni anno stabilisce nella finanziaria il budget da dedicare all’assistenza sanitaria.

I livelli di responsabilità

Il diritto alla salute ha poi diversi livelli di responsabilità.

Il primo è rappresentato dallo Stato, che ha l’obbligo di assicurare a tutti i cittadini il diritto alla salute attraverso i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).

Il secondo dalle Regioni che hanno competenza nella regolamentazione e nell’organizzazione dei vari servizi, finanziando le Aziende Sanitarie Locali e gli ospedali del territorio, controllando e valutando allo stesso tempo la qualità delle prestazioni erogate da questi.

Che cosa sono i LEA

I Livelli Essenziali di Assistenza (Lea) sono le prestazioni e i servizi che il Ssn deve assicurare a tutti i cittadini gratuitamente o tramite ticket, a seconda delle disponibilità economiche. L’assistenza può essere assicurata con le risorse pubbliche che lo Stato ricava dalla fiscalità, ossia dalle tasse che ciascun cittadino è tenuto a pagare.

I Lea sono stati definiti per la prima volta con il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 novembre del 2001 e aggiornati, sempre con Dpcm, il 12 gennaio 2017. Un lavoro portato avanti tra Stato, Regioni, Province autonome e Società Scientifiche che definisce:

  • Attività, servizi e prestazioni garantite secondo le risorse pubbliche del Ssn;
  • Le attività incluse nei livelli essenziali di assistenza;
  • Aggiorna gli elenchi delle malattie rare, croniche e invalidanti che danno diritto all’esenzione del ticket;
  • Innova i nomenclatori della specialistica ambulatoriale e dell’assistenza protesica.

Il decreto inoltre stabilisce 3 grandi livelli: la prevenzione collettiva, l’assistenza distrettuale e l’assistenza ospedaliera. Queste le attività per ogni livello:

  1. Prevenzione collettiva – prevenzione e controllo delle malattie infettive e programmi vaccinali, sorveglianza e tutela della salute sui luoghi di lavoro, salute animale, sicurezza alimentare, sorveglianza e prevenzione di malattie croniche (promuovendo stili di vita sani), programmi di screening, attività medico legali per finalità pubbliche.
  2. Assistenza distrettuale – assistenza sanitaria di base, emergenza territoriale, assistenza farmaceutica, assistenza specialistica ambulatoriale, protesica, termale, sociosanitaria domiciliare, residenziale e semiresidenziale.
  3. Assistenza ospedaliera – pronto soccorso, ricovero per acuti, day surgery, day hospital, riabilitazione e lungodegenze, attività trasfusionali, trapianto di cellule, tessuti e organi, centri antiveleni.

Una commissione nazionale ha il compito di monitorare e aggiornare i Lea, verificando l’appropriatezza del Servizio Sanitario Nazionale, mentre un Comitato permanente verifica l’erogazione dei Lea, la loro appropriatezza ed efficienza in relazione all’utilizzo delle risorse.

Come è organizzato il Sistema Sanitario Nazionale

Il Sistema Sanitario Nazionale è un insieme di enti che collaborano per garantire il diritto alla salute. L’Ente centrale è il Ministero della Salute, che coordina il piano nazionale, quindi ci sono il Consiglio Superiore di Sanità, l’Istituto Superiore di Sanità e l’Istituto Superiore per la prevenzione e la sicurezza del lavoro, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, gli Istituti di ricovero a carattere scientifico, gli Istituti zooprofilattici sperimentali, l’Agenzia italiana del farmaco e i Servizi Sanitari Regionali che comprendono Asl e Aziende Ospedaliere (AO).

La programmazione sanitaria si articola nel Piano Sanitario Nazionale e nei Piani sanitari regionali.

Il Piano Sanitario Nazionale

Il Piano sanitario nazionale è adottato dal Governo (sentite le commissioni sanità di Camera e Senato e le confederazioni sindacali) e ha una durata triennale. Questo indica:

  • Le aree prioritarie di intervento, con l’obiettivo di ridurre diseguaglianze sociali e territoriali
  • Livelli essenziali di assistenza sanitaria
  • La quota annuale di finanziamento da assicurare alle regioni
  • Progetti obiettivo
  • Le finalità generali e i settori principali della ricerca
  • Le esigenze in merito alla formazione
  • Le linee guida per favorire modalità di revisione e valutazione all’interno di ciascuna struttura
  • Criteri e indicatori di verifica dei livelli di assistenza.

Dall’entrata in vigore del Piano Sanitario Nazionale, le Regioni devono adottare il Piano sanitario regionale. Le cure primarie verranno quindi erogate dall’Azienda sanitaria locale, che assicurano medici e pediatri di base.

Chi Finanzia il Sistema Sanitario Nazionale

Le risorse per il Sistema Sanitario Nazionale arrivano dalle entrate tramite ticket, dai finanziamenti delle regioni a statuto speciale, dalle entrate dell’Irap (imposta regionale sulle attività produttive) e dall’Irpef (imposta sul reddito delle persone fisiche).

Quasi tutte le risorse vengono destinate ai Livelli Essenziali di Assistenza, le prestazioni di base che il Ssn deve assicurare in maniera gratuita. I Lea a loro volta finanziano le attività con questa destinazione delle risorse:

  • Il 50% per finanziare i distretti territoriali
  • Il 45% per l’assistenza ospedaliera
  • Il 5% per la prevenzione.

Le strutture convenzionate

Presso le strutture riconosciute e accreditate dal Sistema Sanitario Nazionale, è possibile usufruire di prestazioni ambulatoriali, di diagnostica e di chirurgia pagando soltanto il ticket (la stessa cifra che sarebbe pagata presso una struttura pubblica). La struttura privata verrà quindi rimborsata dal nazionale, a prescindere dall’esito e anche in caso di morte del paziente. Questo però non significa però che le strutture private a loro volta invece non colleghino la retribuzione del personale medico e paramedico ad obiettivi economici del fatturato.

Il Sistema Sanitario Nazionale italiano nel panorama internazionale

L’aggiornamento annuale di Bloomberg diffuso a settembre 2018 sull’Health Efficiency Score, posiziona l’Italia al quarto posto tra i sistemi sanitari più efficienti. Prima di noi Hong Kong, Singapore e la Spagna. I parametri presi in considerazione dal ranking sono basati su:

  • Aspettativa di vita alla nascita
  • spesa sanitaria pro-capite
  • spesa sanitaria in percentuale rispetto al pil.

Questo purtroppo non significa che il Sistema Sanitario Nazionale in Italia sia efficiente su tutto il territorio in maniera uniforme. Il divario tra nord è sud è sempre evidente e in molti occasioni le famiglie devono ricorrere al privato.

In particolare, i ricoveri in strutture residenziali per anziani sono quasi sempre a carico delle famiglie, oppure le liste di attesa per esami diagnostici di fondamentale importanza come ecografie, risonanza magnetica e tac sono lunghissime.

Ecco perché sempre più famiglie ricorrono a strutture convenzionate o ad assicurazioni private che assicurino servizi ed assistenza in ogni circostanza.