Tasi: Cos’è e Come Funziona

Data pubblicazione: 2018-12-17
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Tasi: Cos’è e Come Funziona

Che cos’è la Tasi e come funziona, anche rispetto alla prima casa.

Il Tributo per i Servizi Indivisibili, meglio conosciuta come Tasi è una tassa che insieme all’Imu (Imposta Municipale Unica) e alla Tari (Tassa sui Rifiuti) va a completare l’Imposta Unica Comunale.

Istituita dalla legge 147/2013 (legge di Stabilità 2014), poi modificata dalla legge 208/2015 (legge di Stabilità 2016) la Tasi riguarda i servizi comunali indivisibili, ossia quelli rivolti a tutta la comunità per i quali è impossibile stabilire una quantificazione su ogni singolo cittadino.

Il gettito proveniente dalla Tasi va quindi a finanziare i costi di manutenzione ad esempio del verde pubblico, delle strade, l’arredo urbano, l’illuminazione pubblica e la polizia locale.

La legge istitutiva stabilisce che ogni Comune interessato individui i servizi indivisibili finanziati dalla Tasi, dandone una indicazione analitica, su costi e servizi.

In base quindi all’analisi di costi e servizi da finanziare, il Comune deve comunicare le aliquote Tasi approvate specificando non solo l’elenco dei servizi pagati con l’introito della tassa, ma anche il dettaglio delle somme destinate a ciascuno di questi.

Chi deve pagare la Tasi

Secondo la legge 147/2013 a pagare la Tasi sono tutti coloro che hanno fabbricati o aree edificabili, esclusi i terreni agricoli.

Per i terreni agricoli infatti, spetta la stessa esenzione prevista per la prima abitazione in materia di Imu. A pagarla sono sia i possessori che i detentori, ossia è soggetto a Tasi anche chi è in possesso di un contratto di locazione o comodato.

Prima dell’entrata in vigore della legge di Stabilità 2016, per ogni singolo immobile, il possessore pagava una quota tra il 70 e il 90 % a seconda di quanto stabiliva il regolamento comunale, mentre il restante 30 o 10 % veniva suddiviso tra i detentori.

Con la legge 208/2015 è stata eliminata la quota tasi del detentore o inquilino, nel caso in cui l’immobile sia utilizzato come abitazione principale.

Non sono soggette a pagamento Tasi le abitazioni principali, a meno che non siano immobili di lusso classificati come categorie catastali A/1, A/8 e A/9.

Come Calcolare la Tasi

La Tasi viene calcolata sulla base imponibile della rendita catastale dell’immobile in rapporto ai mesi di possesso e della quota detenuta. Per quanto riguarda il periodo di possesso, valgono le stesse regole stabilite per l’Imu: ad esempio in caso di possesso per almeno 15 giorni, si conta il mese intero.

Gli affittuari pagano una quota compresa tra il 10 e il 30% a seconda di quanto stabilito dal regolamento comunale.

Per calcolare la Tasi, bisogna partire dalla rendita catastale rivalutata del 5%, moltiplicando il risultato per il coefficiente stabilito dal tipo di immobile, quindi si applica l’aliquota comunale sottraendo se previste le detrazioni. Vista la particolare complessità del calcolo, in genere ci si affida ad un commercialista.

I comuni possono applicare un’aliquota massima dello 0,8 per mille e ai sindaci è data la possibilità di stabilire la distribuzione della maggiorazione.

La Tasi deve essere pagata con le aliquote stabilite nei 12 mesi precedenti alla data di pagamento dell’imposta.

L’aliquota Tasi viene deliberata ogni anno dai Comuni e, ai fini del calcolo, può essere consultato il sito del Ministero dell’economia e delle finanze che pubblica gli aggiornamenti oppure direttamente sul sito del Comune dove la tasse deve essere pagata.

Quando pagare la Tasi

La Tasi va pagata entro il 16 giugno (acconto) e il 16 dicembre (saldo) di ogni anno. In alternativa può essere anche pagata in un’unica soluzione entro il 16 giugno di ogni anno tramite modello F24 o tramite bollettino di conto corrente postale.

Se il contribuente per qualsiasi motivo dovesse dimenticare di pagare la Tasi, è prevista la possibilità del ravvedimento operoso. Si tratta di una procedura concessa ai cittadini proprio al fine di permettere di regolarizzare eventuali versamenti mancanti ricorrendo ad una sanzione ridotta.

Chi è esente da Tasi

Sono esenti dal pagamento Tasi:

  • gli immobili dello Stato, delle Regioni, delle Province, dei Comuni e delle Comunità montane
  • gli immobili del Servizio Sanitario Nazionale (con destinazioni istituzionali);
  • fabbricati di particolari categorie catastali come stazioni per trasporto terrestre, marittimo ed aereo;
  • recinti chiusi per esigenze pubbliche;
  • fortificazioni e dipendenze;
  • fari, torri di uso pubblico, orologi comunali e fabbricati destinati all’esercizio pubblico dei culti;
  • Cimiteri, sepolcri e tombe di famiglia
  • Fabbricati ad uso culturale;
  • Fabbricati appartenenti alla Santa Sede;
  • Edifici appartenenti a Nazioni estere o organizzazioni internazionali;
  • Fabbricati inagibili o comunque inabitabili.

La legge di Stabilità 2016 ha stabilito che sono escluse dalla Tasi anche tutte le abitazioni utilizzate come prima casa.

Riduzioni Tasi stabilite dal Comune

Ogni Comune ha la facoltà di stabilire delle particolari riduzioni in merito a queste categorie:

  • Immobili con un unico occupante;
  • Immobili usate solo stagionalmente o comunque usate poco;
  • Immobili occupati da persone che risiedono per più di 6 mesi l’anno in altri paesi;
  • Fabbricati rurali ad uso abitativo.