Chi è e Cosa fa il Consulente Finanziario Indipendente

Data pubblicazione: 2017-11-30
Tempo di lettura stimato: 5 minuti
Chi è e Cosa fa il Consulente Finanziario Indipendente

Vuoi diventare consulente finanziario indipendente? Ecco cosa devi sapere

Tra le nuove professioni, molto richieste dal mercato c’è quella del consulente finanziario indipendente.

Chi è il consulente finanziario, che lavoro fa e soprattutto come si diventa consulente finanziario indipendente? Proviamo a rispondere a queste domande.

Chi è e cosa fa il consulente finanziario indipendente?

Quella del consulente finanziario indipendente è un’attività complessa: egli è un libero professionista che si occupa di programmare investimenti per conto di terzi. Il consulente finanziario studia il mercato e i prodotti finanziari e consiglia il suo cliente riguardo agli investimenti più adatti.

L’attività del consulente finanziario indipendente è legata alla valutazione del tipo di patrimonio da investire, al profilo di rischio del cliente e agli obiettivi di investimento che lo stesso vuole perseguire.

Perchè il consulente finanziario è indipendente?

L'aggettivo “indipendente” indica che il professionista non è legato a istituti bancari o al settore assicurativo o banche d’affari.

 Egli opera appunto in maniera indipendente, senza essere condizionato da un datore di lavoro.

Questa autonomia distingue la figura professionale del consulente finanziario indipendente da quella del promotore finanziario, il quale propone gli investimenti della banca per la quale lavora o dalla quale ha ricevuto mandato.

Come si diventa consulente finanziario indipendente?

Per diventare consulente finanziario indipendente sono necessari alcuni requisiti.

Titolo di studio:

Ad oggi è necessario aver conseguito il diploma di scuola superiore di secondo grado, o anche un diploma di laurea.

In particolare è necessario possedere un titolo di studio non inferiore al diploma di istruzione secondaria superiore, rilasciato a seguito di corso di durata quinquennale ovvero quadriennale, integrato dal corso annuale previsto per legge, o un titolo di studio estero equipollente sulla base di una valutazione di equivalenza sostanziale a cura della Consob.

Molti istituti pubblici e privati istituiscono corsi di formazione per diventare consulenti finanziari indipendenti.

E’ senz'altro un’opzione interessante per coloro che intendano affacciarsi a questa professione con un bagaglio di conoscenza dei mercati e degli strumenti finanziari adeguata.

Prova valutativa e iscrizione all’Albo professionale:

Per diventare consulente finanziario è necessario aver superato una prova valutativa presso le sedi territoriali dell’Organismo di vigilanza e tenuta dell’Albo unico dei consulenti finanziari (OCF), regolamentato da CONSOB e Banca d’Italia.

La prova di esame è tenuta in una sede individuata dalla Sezione territoriale OCF, presente a Roma, Milano Venezia e Palermo ed è subordinata alla presentazione di una domanda per essere ammessi alla prova valutativa.

Gli appelli si svolgono durante tutto l’anno ed è possibile consultare il calendario delle prove sul sito dell’Organismo. E’ bene segnalare che la domanda di partecipazione alla prova deve essere inoltrata attraverso il modulo online presente sul sito dell’OCR, unitamente ad una quota di iscrizione.

La prova valutativa è somministrata attraverso un quiz composto da 60 domande a risposta multipla. Il questionario è composto in particolare da 28 quesiti teorici del valore di 2 punti, 12 domande su temi pratici, anch'esse da 2 punti, e 20 quesiti di teoria che valgono 1 punto. Quattro le risposte proposte, delle quali sono una è quella corretta.

Le materie della prova valutativa

Il questionario è composto da domande su varie materie, in particolare: 

  • 24 domande in tema di diritto dei Mercati Finanziari, di diritto degli Intermediari e sulla disciplina dell’attività di Promotore Finanziario;
  • 19 quesiti che riguardano nozioni di matematica finanziaria e di economia dei mercati finanziari, oltre a pianificazione finanziaria;
  • 5 domande che riguardano nozioni di diritto privato e commerciale;
  • 6 quesiti in tema di diritto tributario con particolare approfondimento sui mercati finanziari;
  • 6 domande relative al diritto previdenziale e assicurativo.

Il punteggio minimo da conseguire per il superamento della prova valutativa, che si svolge in sale attrezzate con computer, è di 80/100.

Superato l’esame? Ecco i passi da fare per svolgere l’attività di consulente finanziario indipendente

Coloro che hanno superato con successo la prova valutativa possono presentare domanda di iscrizione all’Albo dei consulenti finanziari.

Come professionista, dunque lavoratore autonomo, il consulente finanziario deve richiedere una partita IVA entrando in relazione con l’Agenzia delle entrate. Inoltre sarà necessaria l’iscrizione alla Gestione Separata dell’INPS per il versamento dei contributi previdenziali. Infine è necessaria un’assicurazione per il consulente finanziario.

Si tratta di una polizza assicurativa di responsabilità civile, cosiddetta rc professionale, con il massimale minimo di 1 milione di euro.

Quanto guadagna un consulente finanziario indipendente

L’accesso alla professione di consulente finanziario indipendente prevede una procedura complessa, ed è bene domandarsi come e quanto guadagna un consulente finanziario prima di effettuare la selezione.

Anche il consulente finanziario, come gli altri liberi professionisti, riceve compensi direttamente dal proprio cliente, attraverso una parcella.

Anche il consulente finanziario indipendente è dunque un professionista che emette fatture, fee-only, ovvero a parcella. Egli stipulerà con il committente un contratto con la previsione delle spettanze.

A differenza dei consulenti finanziari che operano su mandato delle banche o delle compagnie di assicurazione, il consulente indipendente non riceve alcun compenso diretto o indiretto dagli istituti bancari, assicurativi e dai soggetti finanziari dei prodotti d’investimento suggeriti al cliente.

Dunque il consulente finanziario indipendente non è né un private banker, né un promotore finanziario o un broker, che ricevono compensi sulle provvigioni calcolate sui prodotti d'investimento venduti al cliente.