Cos'è e Come Funziona la Classe di Merito nelle Assicurazioni Auto

Data pubblicazione: 2015-04-16
Tempo di lettura stimato: 4 minuti
Cos'è e Come Funziona la Classe di Merito nelle Assicurazioni Auto

Scopri in pochi passi a cosa serve la classe di merito per i veicoli

Come funziona la Classe di Merito per le Assicurazioni Auto in Italia? Ti sveliamo tutto in un articolo! La legge n. 990/1969 ha introdotto per la prima volta la classe di merito per le assicurazioni auto. Nel corso del tempo la normativa a riguardo è stata rivista più volte, anche alla luce del Codice delle assicurazioni. Ma come funziona la classe di merito? Quando si assicura un veicolo per la prima volta sottoscrivendo una polizza di Responsabilità Civile Auto bonus-malus si viene iscritti nella quattordicesima classe. Ogni anno, qualora il mezzo non causi sinistri, si sale alla tredicesima che corrisponde ad un premio da pagare inferiore. Con lo stesso meccanismo si può arrivare sino alla prima. Invece se si è colpevoli di aver cagionato un incidente si retrocede fino, nei peggiori dei casi, alla diciottesima. Dunque tramite il procedimento appena descritto, il conducente viene giudicato sulla base del suo storico. Una innovazione importante si è avuta con la legge n. 40/2007, il cosiddetto Decreto Bersani. Secondo la suddetta norma colui che ha già assicurato un veicolo, sia a quattro che a due ruote, può beneficiare della classe di merito, che è riuscito ad ottenere nel corso della sua storia assicurativa, per un secondo mezzo a motore. Oltre alla fattispecie appena descritta, è possibile mantenere la propria classe di merito in caso di permuta dell'auto, furto e rottamazione. Alcune compagnie assicurative permettono di salvaguardare la propria condizione in caso di sinistro. Infatti, tramite una apposita clausola da inserire nella polizza, si può concordare anticipatamente che il cliente possa liquidare l'assicuratore la somma risarcita ai terzi. Chiaramente una simile opzione diventa conveniente se il danno cagionato sia di lieve entità. Un'altra misura con cui vengono giudicati i conducenti è la classe di conversione universale anche conosciuta come CU. Infatti la frammentazione di alcune categorie ha reso difficile il trasferimento dello status da una compagnia all'altra. Perciò questo parametro si accompagna sempre a quello più tradizionale. La legge n. 990/1969 ha introdotto per la prima volta la classe di merito per le assicurazioni auto. Nel corso del tempo la normativa a riguardo è stata rivista più volte, anche alla luce del Codice delle assicurazioni. Ma come funziona la classe di merito? Quando si assicura un veicolo per la prima volta sottoscrivendo una polizza di Responsabilità Civile Auto bonus-malus si viene iscritti nella quattordicesima classe. Ogni anno, qualora il mezzo non causi sinistri, si sale alla tredicesima che corrisponde ad un premio da pagare inferiore. Con lo stesso meccanismo si può arrivare sino alla prima. Invece se si è colpevoli di aver cagionato un incidente si retrocede fino, nei peggiori dei casi, alla diciottesima. Dunque tramite il procedimento appena descritto, il conducente viene giudicato sulla base del suo storico. Una innovazione importante si è avuta con la legge n. 40/2007, il cosiddetto Decreto Bersani. Secondo la suddetta norma colui che ha già assicurato un veicolo, sia a quattro che a due ruote, può beneficiare della classe di merito, che è riuscito ad ottenere nel corso della sua storia assicurativa, per un secondo mezzo a motore. Oltre alla fattispecie appena descritta, è possibile mantenere la propria classe di merito in caso di permuta dell'auto, furto e rottamazione. Alcune compagnie assicurative permettono di salvaguardare la propria condizione in caso di sinistro. Infatti, tramite una apposita clausola da inserire nella polizza, si può concordare anticipatamente che il cliente possa liquidare l'assicuratore la somma risarcita ai terzi. Chiaramente una simile opzione diventa conveniente se il danno cagionato sia di lieve entità. Un'altra misura con cui vengono giudicati i conducenti è la classe di conversione universale anche conosciuta come CU. Infatti la frammentazione di alcune categorie ha reso difficile il trasferimento dello status da una compagnia all'altra. Perciò questo parametro si accompagna sempre a quello più tradizionale.