Libro Unico del Lavoro, Cos'è e a Cosa Serve

Data pubblicazione: 2017-09-28
Tempo di lettura stimato: 3 minuti
Libro Unico del Lavoro, Cos'è e a Cosa Serve

Che cos’è il libro unico del lavoro e cosa cambia nel 2017

Dal 2009, quindi da quasi 10 anni, ha sostituito il vecchio libro paga, il libro matricola e tutti gli altri libri contabili tenuti dalle imprese: è il Libro unico del Lavoro (LUL) e dal 2018, più precisamente dal 1° gennaio, diventerà interamente telematico.

Inizialmente prevista per il 1° gennaio 2017, l'introduzione del libro unico del lavoro telematico è slittata di un anno e verrà però presto adottata.

La migrazione obbligherà di fatto le aziende, secondo l'articolo 15 del Dlgs 151/2015, ad adottare in via esclusiva il libro unico del lavoro telematico.

Che cos’è il libro unico del lavoro

Ma cos'è il libro unico del lavoro?

Non è altro che un libro nel quale tutte le imprese e i datori di lavoro che hanno dipendenti, collaboratori ed associati (ad esclusione dunque di tirocinanti, stagisti o lavoratori in somministrazione) dovranno compilare inserendo i dati anagrafici del proprio dipendente o del collaboratore assieme ad una serie di informazioni utili al Ministero del Lavoro quali:

  • La qualifica e l'inquadramento del lavoratore all'interno dell'azienda;
  • La sua retribuzione di base;
  • Gli anni di anzianità di servizio che lo stesso ha accumulato;
  • Il calendario delle presenze (a mo' di timbro del cartellino);
  • Le trattenute operate in busta paga e le detrazioni già godute;
  • L'importo degli assegni familiari che sono dovuti al lavoratore dipendente.

Libro unico del lavoro: irregolarità e sanzioni

Come detto, dal primo gennaio 2018 il libro unico del lavoro dovrà essere interamente compilato per via telematica in modo da fornire al Ministero del Lavoro istantaneamente tutti di dati necessari al fine di regolarizzare la posizione fiscale dei propri dipendenti e collaboratori.

La novità coinvolge dunque tutti i datori di lavoro prevedendo sanzioni, anche molto salate, per tutti coloro i quali si macchieranno del reato di omessa o infedele dichiarazione.

L'importo della sanzione varierà in base al numero di dipendenti non registrati o registrati non correttamente e oscillerà da un minimo di 150€ nel caso in cui il datore di lavoro non inserisca tutte le informazioni richieste dal Ministero del Lavoro entro il mese successivo all'invio del libro unico del lavoro, ad un massimo di 6000 euro nel peggiore dei casi, ossia quello in cui il Ministero riscontri delle irregolarità nella registrazione di più di 10 dipendenti e le stesse si protraggano per più di 12 mesi.

Consigliamo pertanto a tutti i datori di lavoro che si avvalgono di dipendenti e collaboratori ad informarsi prontamente sull'introduzione del libro unico del lavoro telematico al fine di non incorrere in sanzioni.

Infine non dimenticate mai di prendere in considerazione la possibilità di stipulare una assicurazione sul lavoro.