L'Assicurazione Vita rientra nell'eredità?

Data pubblicazione: 2020-04-14
Tempo di lettura stimato: 5 minuti
L'Assicurazione Vita rientra nell'eredità?

La somma ricevuta dal beneficiario di una polizza vita non rientra nell'asse ereditario e il premio pagato è una donazione.

L’assicurazione vita è un prodotto considerato indispensabile per dare a se stesso e ai propri familiari, sicurezza economica e serenità nel caso in cui si vi siano eventi che possono compromettere tale stato di benessere. Ciò è possibile se il titolare della polizza venga colpito da un evento previsto in contratto e, quindi, venga erogato il relativo risarcimento previsto. Si parla, molto spesso, di morte o invalidità totale. Ciò che è importante sapere, però, come e se, l’eventuale risarcimento si colloca nell’asse ereditario. Come vedremo l’assicurazione vita prevede il ruolo di un terzo soggetto previsto direttamente dal contratto, questo è il beneficiario. Si tratta di un soggetto autorizzato a riscuotere il risarcimento nel caso di danno fisico o morte del soggetto assicurato. Per comprendere meglio come funziona tale meccanismo e perché la legge si è espressa sulla questione ereditaria, è bene fare un passo indietro e spiegare come funziona l’assicurazione vita.

Assicurazione vita: cos’è e come funziona

Quando si parla di assicurazione vita si intende una polizza che, grazie al pagamento di un premio periodico in denaro, consente a chi ha sottoscritto il contratto, quindi, l’assicurato, di provvedere alla sua famiglia nel caso in cui si verifichi un evento dannoso che provochi invalidità permanente o morte. In tal caso lo stile di vita dei familiari resta invariato e ne viene assicurato il benessere. La polizza vita può essere stipulata sia nei confronti del titolare ma anche su un altro soggetto terzo. Infatti si può scegliere di assicurare la propria moglie o i figli. Il costo dell’assicurazione vita può variare valutando diversi fattori. Prima di tutto si consegna al cliente un questionario dove dovranno essere riportate tutte le informazioni che servono ai fini del calcolo del rischio. Bisognerà rispondere sul proprio lavoro, abitudini di vita e stato di salute. Il contraente si impegna, quando sottoscrive il contratto, a comunicare ogni tipo di cambiamento che può aumentare o diminuire il suo stato di rischio. In tal modo la compagnia assicurativa potrà regolarsi di conseguenza. Ogni tipo di informazione omessa o non veritiera, poi, verrà usata contro il titolare della polizza, pregiudicando il suo diritto a riscuotere il risarcimento nel caso di evento dannoso. L'assicurazione vita è consigliata per tutti coloro che sono l’unica fonte di reddito di una famiglia. Grazie a questa opportunità è possibile assicurare un futuro sereno ai propri cari, senza doverli esporre a situazioni economicamente dannose nel futuro o in seguito ad un grave evento dannoso che possa pregiudicare la salute del titolare.

Quali sono le coperture previste per l’assicurazione vita

L’assicurazione vita si differenzia in base alla copertura sottoscritta. Si può parlare di assicurazione per vita, invalidità o morte. Se si parla di assicurazione in caso di vita, la polizza serve per garantire al titolare una buona vecchiaia. Infatti è previsto un piano cosiddetto di accumulo. Questo serve per avere una buona cifra di denaro di cui disporre nel momento in cui si smette di lavorare. La polizza serve anche nel caso di morte. Questa è quella più scelta. Infatti se dovesse verificarsi un evento nefasto, come la morte del titolare, a beneficiarne potranno essere i familiari con una rendita o un certo capitale prestabilito. Il tutto, ovviamente, viene sottoscritto in contratto. La polizza vita mista, però, è quella più completa. Permette di beneficiare del denaro sia in caso di morte che di vita. Inoltre permette di accedere a risarcimenti in denaro anche nel caso di licenziamento, infortuni, invalidità o malattie invalidanti. Con MioAssicuratore.it potrai comparare le diverse offerte sull'assicurazione vita e scoprire quella più adatta alle tue esigenze. Gli esperti nel campo potranno rispondere a tutte le tue richieste in materia e offrirti la soluzione migliore.

Cosa spetta agli eredi?

Eccoci arrivati al punto cruciale del testo. Il quesito posto è quello relativo all’asse ereditario. Qui, infatti, ci si chiede se possa rientrarvi anche l’assicurazione vita. La legge si esprime al riguardo e la questione è molto chiara. Prima, però, bisogna menzionare il ruolo del beneficiario, cioè, del soggetto che viene designato all’atto di sottoscrizione del contratto. Sarà lui ad avere diritto alla somma versata dall’assicurato nel corso degli anni. Quindi l’assicurazione vita rientra solo nei beni spettanti al beneficiario che diventa anche creditore della compagnia assicurativa. Quando avviene la morte del titolare, infatti, si provvede a consolidare solo tale beneficio e l’assicuratore dovrà pagare la cifra dovuta al soggetto designato. Pertanto si evince che tale prodotto e tale denaro, spettante al beneficiario, non può assolutamente rientrare in eredità. Gli eredi, quindi, risultano esclusi da tale spartizione. È anche possibile che il beneficiario possa cambiare o essere designato in altri momenti. Non è detto che sia una persona di famiglia come la moglie o uno dei figli, infatti, può rientrare anche un ente benefico o un’associazione. Se, invece, vengono indicati in modo generico gli eredi dell’assicurato, il premio verrà ripartito equamente alla morte.

Il ruolo del beneficiario e il diritto

Quando viene designato il beneficiario si parla di un atto a favore del terzo, considerato inter vivos, cioè un atto tra vivi. L’assicuratore, quindi, sulla base di questa promessa, paga il capitale al soggetto scelto al verificarsi dell’evento morte dell'assicurato. In tale momento, infatti, vi è il consolidamento del diritto acquisito precedentemente. Ciò viene catalogato come donazione a favore del beneficiario. Non è possibile aggiungere il premio assicurativo all’asse ereditario poiché si tratta di proventi differenti, anche se, il patrimonio viene liberato allo stesso modo e cioè, con la morte del defunto. Pertanto è bene scegliere in modo accurato il proprio beneficiario in base agli affetti, ispirazioni e passioni. Si può optare per figli, associazioni o enti benefici. La scelta di tale ruolo è essenziale nel contratto sottoscritto per l'assicurazione vita. Grazie a questo sarà possibile garantire nel futuro ancora benessere.