Cosa significa una polizza a valore intero e primo rischio assoluto?

Data pubblicazione: 2017-07-06
Tempo di lettura stimato: 4 minuti
Cosa significa una polizza a valore intero e primo rischio assoluto?

Scopri la differenza tra una polizza a primo rischio assoluto ed una polizza a valore intero. Scopri quale conviene e perché!

Una delle voci delle polizze assicurative si cui si deve fare particolare attenzione, soprattutto in fase di contrattazione con la compagnia assicurativa, è quella che fa riferimento al modo in cui deve essere calcolato l’eventuale risarcimento a cui si ha diritto, nel caso in cui il rischio previsto in polizza venga a concretizzarsi. In particolar modo quando si contratta il risarcimento del bene eventualmente danneggiato, bisogna prestare attenzione se la polizza che si intende sottoscrive operi a valore intero, primo rischio assoluto e relativo. Per comprendere la differenza andiamo ad analizzare separatamente tali voci.

POLIZZA A VALORE INTERO

Quando si stipula una polizza danni ( ad esempio una polizza incendio) è possibile leggere sul contratto che l’assicurazione opera, sotto il profilo del risarcimento a valore intero. Ma cosa significa polizza a valore intero? L’assicurazione a valore intero, come suggerisce il nome stesso, è una tipologia di assicurazione la quale prevede che le somme che possono essere assicurate in polizza devono necessariamente corrispondere al reale valore della cosa assicurata. Se ad esempio si decide di assicurare un quadro il cui valore reale di mercato è pari a 20000 euro, non sarà possibile assicurare il bene per un valore maggiore o superiore a tale quotazione. Questa assicurazione si trova ad operare soprattutto nell’ambito della categoria delle assicurazioni a protezione della casa, ma in ogni caso è un’assicurazione adatta a chi può definire in maniera compiuta il valore dei beni che vuole assicurare, cosi da vedersi indennizzato, in caso di sinistro, il valore effettivo dei suoi beni danneggiati o periti. Inoltre non è possibile assicurare una sola parte del bene, ma bisogna assicurare, anche qui come suggerisce il nome stesso, il bene per intero. Tuttavia, poiché il valore di mercato dei beni può variare di anno in anno, in base all’andamento del mercato di riferimento, o in base all’usura del bene o al suo parziale deterioramento o una sua possibile rivalutazione, le polizze a valore intero vanno modificare ogni anno, cosi da adeguare effettivamente le somme assicurate con il valore reale dei beni oggetto di tutela.

POLIZZA PRIMO RISCHIO ASSOLUTO E RELATIVO

Diversamente da quanto avviene quando si stipula un’assicurazione a valore intero, nelle assicurazioni a primo rischio assoluto non importa quale sia il reale valore del bene che il contrante intende tutelare dal rischio assicurativo; infatti indipendentemente dal valore reale del bene, nell’assicurazione a primo rischio assoluto, la compagnia assicurativa è obbligato a risarcire il beneficiario, nel caso di rischio verificato, del valore che il contraente e la compagnia hanno previsto in polizza, indipendentemente se tale risarcimento sia di gran lunga superiore al valore iniziale del bene o alla somma necessaria per riparare ai danni. In questo tipo di polizza quindi non opera la regola proporzionale del risarcimento e in ogni modo il massimale previsto nell’assicurazione indica il limite massimo di indennizzo che la compagnia intende versare in caso di sinistro. La polizza a primo rischio assoluto è particolarmente adatta a chi intende tutelare i suoi beni, senza però ritrovarsi ad avere a che fare con la regola proporzionale: scegliendo infatti il primo rischio assoluto si spera di non veder danneggiata l’interezza del valore dei beni in caso di sinistro, ma in alternativa solo una parte di questa. Nelle assicurazioni a primo rischio relativo invece, al momento della stipula del contratto, è necessario indicare alla compagnia due valori: il valore assicurato, che indica il massimo risarcimento che la compagnia può versare, e il valore assicurabile, cioè il valore di tutte le cose che sono oggetto di polizza; se in caso di sinistro quest’ultimo è maggiore del primo, il risarcimento viene ridotto secondo la regola proporzionale.