Legittima difesa in casa: cosa dice la legge

Data pubblicazione: 2019-06-03
Tempo di lettura stimato: 5 minuti
Legittima difesa in casa: cosa dice la legge

Occhiello: Tutte le ultime novità sulla legittima difesa: cosa puoi fare in casa tua

Le recenti novità normative in materia di legittima difesa hanno introdotto importanti cambiamenti a livello di pene e responsabilità per chi attua o subisce un furto o una rapina in casa. In sintesi, quali sono gli aspetti centrali della riforma e cosa è legittimato a fare chi intende difendersi all’interno della propria abitazione di fronte all’intrusione di un estraneo?

La definizione di legittima difesa

La nuova legge punta ad estendere l’ambito di applicazione della legittima difesa, andando a intervenire più nello specifico, con l’articolo 1, sull’articolo 52 del codice penale. Il diritto a difendersi viene riconosciuto per chi si serve di un’arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo, al fine di difendere i propri beni e la propria o altrui incolumità, presso l’abitazione o luoghi equiparati al domicilio.

Perché sia considerata legittima, la difesa non deve per forza coincidere con la reazione a un’aggressione, ma può essere motivata anche dalla minaccia o dal pericolo di aggressione. L’intruso, inoltre, non necessariamente deve impugnare un’arma ma è sufficiente che minacci di utilizzarla, anche senza rivolgere espressamente la minaccia contro la persona. Unitamente agli altri passaggi chiave del testo, ciò presuppone un ripensamento significativo del rapporto di proporzionalità tra offesa e difesa. Ciò non significa, evidentemente, che sia consentito difendersi o ricorrere all’uso delle armi – seppure legittimamente detenute – sempre e comunque. L’obiettivo della legge è quello di rendere meno stringenti i criteri per legittimare la difesa, allentando le maglie del principio di proporzionalità senza rinnegarlo.

L’eccesso colposo

Un aspetto fondamentale e molto dibattuto è quello introdotto dall’articolo 2 della legge che interviene in materia di eccesso colposo, disciplinato dall’articolo 55 del codice penale. Secondo quest’ultimo, l’eccesso colposo nella legittima difesa avviene quando si travalicano, per l’appunto, i limiti di proporzionalità tra difesa e offesa. L’eccesso colposo può riguardare anche l’uso legittimo delle armi: legittimo, cioè giustificato dalla proporzione tra il pericolo e l’azione lesiva.

Più nel dettaglio, l’articolo 55 recita: “Quando […] si eccedono colposamente i limiti stabiliti dalla legge o dall’ordine dell’Autorità ovvero imposti dalla necessità, si applicano le disposizioni concernenti i delitti colposi”. La nuova legge rivede la punibilità per chi eccede i limiti di legge agendo “in condizioni di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto”. Come già anticipato, dunque, la proporzionalità tra difesa e offesa – stabilita dall’articolo 53 c.p. – viene fatta oggetto di un sostanziale ripensamento. L’attenzione, infatti, viene posta sul diritto alla salvaguardia della propria e altrui incolumità in un momento di grave turbamento.

Condanne più severe

Un altro elemento di novità è l’inasprimento delle pene per la violazione di domicilio, per il furto in appartamento e scippo e per la rapina. Oltre agli anni di reclusione, aumentano anche le sanzioni pecuniarie previste.

L’articolo 3 della legge sulla legittima difesa prevede inoltre che, in caso di furto in appartamento, la sospensione condizionale della pena possa essere richiesta solo dopo che il responsabile abbia pienamente risarcito la vittima.

Se assolto sul piano penale, chi si difende da una rapina non è tenuto a risarcire sul piano civile l’aggressore o rapinatore per gli eventuali danni causati. In altre parole, chi ricorre alla legittima difesa non è considerato responsabile civilmente. Nei casi di eccesso colposo, il danneggiato ha diritto a ottenere un’indennità di importo variabile in base alle valutazioni del giudice. In base al testo della riforma chi si difende da un furto e viene prosciolto dalle accuse, o vede la propria posizione archiviata, beneficia del gratuito patrocinio: in altre parole, l’indennità viene corrisposta dallo Stato. Questo, a meno di una riapertura delle indagini o revoca del proscioglimento che porti alla condanna in via definitiva nel qual caso lo Stato ha facoltà di chiedere le spese anticipate.

Perché sottoscrivere una polizza casa

Riassumendo, la difesa è sempre legittima per chi subisce un’intrusione in casa? La risposta è no perché la questione così posta comporta un’evidente semplificazione. Ciò non toglie, tuttavia, che ponendo l’attenzione sul “grave turbamento” si sia inteso estendere il margine di manovra per chi si trova costretto a difendere l’incolumità della propria persona, della famiglia o dei propri beni. Va da sé che, al netto della riforma, ogni caso è oggetto di una valutazione specifica da parte dell’autorità giudiziaria. Perché sia legittimato, inoltre, il “grave turbamento” non può essere semplicemente invocato da chi si difende, ma deve essere determinato dalla situazione concreta.

Al di là degli orientamenti legislativi in tema di legittima difesa, quello di difendere l’abitazione e i propri cari è un dovere del buon padre di famiglia. Sottoscrivere un’assicurazione casa multirischio è una scelta saggia e un buon investimento per il futuro perché contribuisce alla serenità domestica, anche nella prospettiva di subire imprevisti spiacevoli: dal furto agli allagamenti, abbracciando tutti gli eventi che – dovuti a rottura degli impianti o altri fattori – possono comportare perdite economiche anche ingenti, cui non sempre è facile fare fronte.