Lavoro accessorio, ecco come funziona

Data pubblicazione: 2017-08-11
Tempo di lettura stimato: 2 minuti
Lavoro accessorio, ecco come funziona

Lavoro accessorio: novità da Luglio 2017

Il lavoro accessorio comprende tutte le attività svolte in maniera occasionale e nasce in Italia per due motivazioni.

La prima è consentire a tutti coloro che hanno difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro di ottenere un guadagno. In Italia, molti lavoratori hanno perso la propria occupazione a causa della difficile situazione economico finanziaria in cui riversano la maggior parte delle aziende.

Queste stesse persone hanno difficoltà a reinserirsi nel mondo del lavoro e spesso si trovano ad accettare lavori temporanei e a breve termine.

A tal proposito, tutti coloro che hanno la fortuna di mantenere il proprio posto di lavoro ma temono di poterlo perdere possono sottoscrivere una polizza assicurativa contro la perdita del lavoro.

Il secondo scopo dell’introduzione del lavoro accessorio è combattere il fenomeno del lavoro sommerso sempre più diffuso nel nostro paese soprattutto in alcuni settori come il lavoro domestico, la pulizia negli edifici, il giardinaggio, l'insegnamento privato, le manifestazioni e gli eventi.

Attraverso il lavoro accessorio il committente paga la prestazione con buoni lavoro comprensivi di contributi e copertura assicurativa, non è costretto a far sottoscrivere contratti ma deve semplicemente comunicare l’inizio dell’attività lavorativa all’Inps.

Lavoro accessorio: novità da Luglio 2017

La novità introdotta dall’Inps dopo i voucher si chiama "PrestO".

Il lavoro accessorio 2017 prevede due modalità di regolamentazione e cambia in base al committente.

I vecchi buoni lavoro sono stati aboliti da Marzo di quest’anno e sono stati sostituiti il 10 Luglio dal Libretto famiglia, se i committenti sono famiglie e dal contratto di prestazione occasionale se i datori di lavoro sono imprese. Nel primo caso il pagamento del lavoratore avviene attraverso il libretto famiglia costituito da buoni del valore di 10 € gestiti online dall’Inps. Ogni buono può compensare non oltre un’ora di lavoro.

Nel secondo caso, il lavoro accessorio viene regolamentato attraverso un contratto di prestazione occasionale. Ogni committente deve rispettare un limite di compensi pari a 2500 €. Complessivamente ogni lavoratore non può superare il limite di 5000 € di compensi in un anno solare.

Lavoro accessorio nella Pubblica Amministrazione

Il lavoro accessorio nella Pubblica Amministrazione può essere effettuato solo in caso di particolari esigenze temporanee e non per le attività lavorative ordinarie. Gli enti che possono accedere al lavoro accessorio sono le strutture locali, le scuole, le università, le aziende dello stato ad ordinamento autonomo.

La pubblica amministrazione, inoltre, può ricorrere a Presto per attività che rientrano in ambito sociale oppure di volontariato.