Busta Paga: Guida Pratica alla Comprensione delle Voci Attive e Passive

Data pubblicazione: 2018-11-28
Tempo di lettura stimato: 9 minuti
Busta Paga: Guida Pratica alla Comprensione delle Voci Attive e Passive

Come leggere la busta paga: guida a tutte le sezioni della retribuzione mensile di un lavoratore dipendente

Diverse sono le voci che compaiono sulla busta paga, il documento ufficiale che esprime e sintetizza le componenti ricorrenti nella retribuzione mensile complessiva di un lavoratore dipendente.

In questo articolo si fa chiarezza su cosa sia esattamente la busta paga, quale sia la sua importanza e come si debbano analizzarne aspetti, voci e codici per capire senza equivoci dove leggere stipendio netto e lordo e come calcolare la tassazione Irpef applicata, le trattenute, le detrazioni presenti per carichi familiari e i contributi INPS e INAIL.  

Che cos’è la Busta Paga?

Alla domanda cosa significa busta paga si risponde innanzitutto con l’espressione: è un documento ufficiale indicato anche come cedolino stipendio o prospetto paga.

Si tratta del resoconto che il datore di lavoro consegna mensilmente al dipendente e che riporta con tutte le specifiche del caso, l’importo complessivo della retribuzione percepita dal lavoratore nell’arco di tempo di riferimento.

La busta paga del lavoratore non indica esclusivamente l’ammontare dello stipendio lordo e netto, ma anche il nome del datore di lavoro e la denominazione della società operativa, le qualifiche CCNL e le trattenute relative alle imposte e ai contributi INPS e INAIL.

Ecco elencati di seguito gli elementi fondamentali di ogni busta paga.

  • Il minimo contrattuale cioè il compenso base spettante di diritto al lavoratore secondo quanto stabilito dai contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL) per la categoria specifica e il livello di inquadramento del lavoratore. Generalmente la paga minima è stabilita in misura fissa mensile e rapportata a giornata o a ora secondo le norme dei CCNL.
  • L’indennità di contingenza introdotta per compensare la perdita di potere d’acquisto delle retribuzioni aggiornata trimestralmente fino al 1991 e congelata dal 2001, ossia riconosciuta ma non incrementata.
  • D.R. (Elemento Distinto della Retribuzione). Per il congelamento dell’indennità di contingenza a tutti i lavoratori, esclusi i dirigenti, senza distinzione di qualifica o contratto, spetta l’E.D.R. pari a 10,33 € mensili calcolati per 13 mensilità.
  • Scatto di anzianità: se previsto dal CCNL, è un aumento di stipendio che il lavoratore riceve generalmente ogni 2, 3 o 4 anni di anzianità maturata presso la stessa azienda.
  • Superminimi:aumenti di stipendio riconosciuti ad personam dall’azienda per meriti specifici o accordi con i sindacati.

Altre voci nella busta paga sono straordinari, ferie, tredicesima e a volte quattordicesimaindennità di malattia INPS e INAIL per infortunio sul lavoro o malattia professionale, festività, permessi, assegni familiari, congedo matrimoniale, fringe benefit.

A Cosa Serve la Busta Paga?

A cosa serve la busta paga? Innanzitutto è un documento obbligatorio, previsto dalla Legge n. 4 del 1953, che indica non solo il compenso netto da corrispondere al lavoratore, ma anche le ritenute fiscali e previdenziali e tutte le voci di riferimento che disciplinano il trattamento economico riservato dal datore di lavoro al dipendente.

Il documento esprime i rapporti economici tra il lavoratore e il datore di lavoro con lo stato, gli Enti Previdenziali, le Imposte e l’INPS. Senza busta paga non si può definire quanto realmente spetta al lavoratore, non si possono riscontrare differenze tra il CCNL e il Contratto Integrativo né determinare eventuali azioni legali basate su ricorsi, ingiunzioni o insinuazioni nel fallimento.

La busta paga è un elemento fondamentale per il lavoratore perché è lo strumento con cui verificare che lo stipendio sia in linea con quanto previsto dal contratto individuale di lavoro e dal C.C.N.L.

La busta paga è necessaria anche per poter richiedere un mutuo o un finanziamento bancario e risulta indispensabile ai fini pensionistici quando si presentano delle differenze sull’accredito dei contributi INPS.

Busta Paga: Come si Legge

Fatte le dovute premesse su scopo e funzioni del cedolino, si esamina di seguito cosa controllare nella busta paga nel modo più chiaro, univoco e corretto.

 Innanzi ogni busta paga è suddivisa in varie sezioni.

La prima è quella del libro paga in cui sono riportate le informazioni di un normale cedolino paga e tutti i dati anagrafici essenziali.

Nella parte centrale sono riportate le somme in denaro e le relative trattenute.

Nella parte in basso è infine presente una sezione integrativa, nella quale possono essere visualizzate altre informazioni come – ad esempio – i giorni di presenza e di assenza del lavoratore, le ore di assenza per malattia o ferie, le ore di straordinario, gli eventuali turni notturni di lavoro.

Di seguito ecco come controllare la busta paga.

Busta Paga: Prima Parte

Come è stato appena accennato, nella parte alta, cioè la “testa” della busta paga, si trovano le informazioni inerenti la sezione anagrafica. Questa è la sezione in cui rientrano:

  • il mese di retribuzione, quindi il periodo specifico per il quale l’azienda paga lo stipendio al lavoratore;
  • dati del datore di lavoro con relativa numero di posizione INPS INAIL;
  • dati anagrafici del lavoratore, che comprenderanno il numero di matricola, il codice fiscale, la data di nascita e la data di assunzione, la qualifica e il grado di anzianità, il tipo di CCNL di riferimento, la qualifica effettiva e le mansioni, il livello di inquadramento del lavoratore sulla base del contratto collettivo sottoscritto. Si tratta di tutta una serie di dati che forniscono elementi essenziali al calcolo dello stipendio lordo, della retribuzione netta, degli scatti di anzianità, dei giorni e delle ore di lavoro;
  • il resoconto delle presenze mensili.

Busta Paga: Seconda Parte

Per essere sicuri su come controllare la busta paga, bisogna sapere che la seconda parte di questa, o parte retributiva, è corrispondente al corpo della busta paga si trovano generalmente le voci come il mese di retribuzione, la sede di lavoro, il contratto di lavoro di appartenenza, il livello e la qualifica, il tipo di trattamento salariale, le ferie, le festività, i permessi retribuiti, le modalità di pagamento della retribuzione e, naturalmente il calcolo della retribuzione, con eventuale specifica della retribuzione diretta ossia quella effettiva, della retribuzione indiretta in caso di malattia, ferie, infortunio o maternità, della retribuzione differita indicante emolumenti per il T.F.R. tredicesima o quattordicesima, o fondo pensione, della retribuzione lorda con le relative trattenute fiscali e previdenziali e della retribuzione netta.

Sintetizzando si trovano indicate in questa sezione:

  • Paga base;
  • Ore ordinarie e straordinari;
  • Eventuali premi;
  • Scatti di anzianità;
  • Indennità e retribuzione indiretta per ferie, permessi, festività, malattia, infortunio o maternità;
  • Indennità di contingenza;
  • Superminimi;
  • R. (Elemento distinto della retribuzione);
  • Tredicesima mensilità o gratifica natalizia;
  • Quattordicesima mensilità;
  • Anticipo TFR.

Il risultato della somma di queste diverse voci corrisponde alla retribuzione lorda, che moltiplicata per le 12 mensilità indica la retribuzione annua lorda o R.A.L.

Busta Paga: Terza Parte

In fondo alla busta paga, infine, nella terza sezione, si trova la parte previdenziale fiscale dove vengono indicati TFR, assegni familiari, retribuzione netta. Le voci riportate nella parte fiscale riguardano imponibile fiscale, imposta lorda, detrazioni fiscali e imposta netta. Si tratta della parte più corposa e comprendente il maggior numero di voci.

Dai dati contenuti in questa sezione specifica dipende il calcolo dello stipendio al netto dei contributi previdenziali, trattenute fiscali, TFR.

In una parte della busta paga, che può variare ma generalmente si presenta nel corpo o nel fondo, si trovano i dettagli delle detrazioni per l’eventuale coniuge a carico e per i figli, che dipendono dalla retribuzione e dalla composizione familiare.

Gli assegni per il nucleo familiare normalmente sono indicati con la sigla ANF e spettano durante il rapporto di lavoro, in caso di disoccupazione o in cassa integrazione, nelle situazioni di mobilità, malattia o maternità, in congedo matrimoniale e ai pensionati.

Riepilogando, ecco le voci riportate nella terza sezione e cosa sapere sulla busta paga:

  • Dati previdenziali comprendenti l’imponibile previdenziale e il totale dei contributi INPS INAIL versati dal datore di lavoro per garantire al dipendente pensione, invalidità, malattia, maternità, ammortizzatori sociali come cassa Integrazione, mobilità e disoccupazione NASpI e gli assegni familiari ANF. I contributi presenti nella busta paga sono versati quasi per intero dall’azienda, ma in minima parte sono a carico del lavoratore e la cifra corrispondente è trattenuta direttamente in busta paga. Si tratta di una quota variabile in base al tipo di contratto e al rischio dell’attività lavorativa svolta.
  • Dati fiscali, comprendenti l’imponibile fiscale, l’imposta lorda e netta IRPEF, le detrazioni d’imposta, il totale delle trattenute IRPEF applicate al lavoratore dipendente e le addizionali IRPEF.
  • TFR, cioè Trattamento di Fine Rapporto riportato in busta paga al lordo annuo. Il TFR, può essere erogato in anticipo su richiesta del dipendente per cessazione del rapporto di lavoro dovuta a dimissioni, scadenza contratto a termine, licenziamento per giusta causa o giustificato motivo.
  • Stipendio netto, ottenuto calcolando la retribuzione lorda e sottraendo le trattenute fiscali e gli oneri sociali a carico del dipendente.

Una delle voci fondamentali nella busta paga, è rappresentata dall’area previdenziale. In particolare il riferimento è alla dicitura “imponibile previdenziale” che mostra l’importo su cui sono calcolati i contributi previdenziali all’INPS e si ottiene sommando le voci della colonna competenze, tranne malattia, maternità, donazione di sangue, assegni al nucleo familiare. 

IRPEF in Busta Paga

Una delle voci più importanti per leggere al meglio la busta paga è l’IRPEF, Imposta sul reddito delle persone fisiche, calcolata sulla base degli scaglioni IRPEF e applicata alla retribuzione del dipendente da parte del datore di lavoro.  

  • Imponibile fiscale. L’imponibile IRPEF netta si ottiene sottraendo dalla retribuzione lorda le ritenute previdenziali e assistenziali.
  • Imposta lorda IRPEF: per calcolarla lorda vanno applicate all’imponibile netto, le aliquote progressive degli scaglioni di reddito IRPEF.
  • Imposta netta IRPEF, ottenibile sottraendo dall’imposta lorda le detrazioni d’imposta.
  • Detrazioni d’imposta, ossia tutte le detrazioni per carichi familiari per il coniuge, i figli naturali, affidatari o adottati, le persone conviventi, i redditi da lavoro o la pensione, eventuali spese sanitarie, spese per la frequenza scolastica, iscrizioni ad associazioni sportive, palestre o altro.
  • Totale trattenute IRPEF, cioè la somma di tutte le trattenute fiscali effettuate dall’azienda nei confronti del lavoratore dipendente.
  • Totale trattenute, pari alla somma dei contributi sociali e delle trattenute IRPEF.