Invalidità al 100%: come ottenere l’indennità di accompagnamento Ecco i passaggi per ottenere l’invalidità di accompagnamento 100% Ti serve un'Assicurazione Infortuni? Costruisci la Polizza Perfetta per Te! Fai un Preventivo » Data pubblicazione 2019-06-04 L’indennità di accompagnamento è una prestazione assistenziale riservata agli invalidi totali che prevede l’erogazione di un assegno mensile di importo prefissato. Questo tipo di prestazione non va confusa con la legge 104: per accedere all’assegno INPS, infatti, è necessario possedere requisiti specifici. Il riconoscimento di un handicap grave, di per sé, con comporta in automatico il diritto all’accompagnamento perché quest’ultimo prevede una procedura a parte. Vediamo come richiedere l’assegno e in quali casi viene corrisposto. Handicap, invalidità e non autosufficienza Il riconoscimento della legge 104 è previsto per i portatori di handicap, ovvero i soggetti colpiti da una minorazione – di tipo fisico, psichico o sensoriale – da cui derivi una condizione di svantaggio sociale. Quest’ultima può avere diversi livelli gravità e dà diritto a una serie di agevolazioni e benefici. Tra questi rientrano le agevolazioni fiscali per l’acquisto di veicoli e di ausili e per le spese destinate all’assistenza specifica, personale e domestica, nonché relative alle imposte di successione e donazione. L’invalidità, diversamente, è definita come una riduzione della capacità lavorativa. Nel caso di soggetti che non siano in età lavorativa – minorenni e over 67 – la valutazione riguarda la capacità di svolgere i compiti e le funzioni proprie dell’età. La definizione di non autosufficienza è invece legata all’impossibilità di compiere gli atti quotidiani senza assistenza permanente, o di camminare senza l’aiuto di un accompagnatore. Queste condizioni non sono necessariamente sovrapponibili: chi è affetto da invalidità, ad esempio, può non risultare portatore di handicap. Chi ha diritto all’accompagnamento L’indennità di accompagnamento spetta alle persone affette da invalidità civile totale e permanente del 100%. In aggiunta alla condizione di invalidità totale, il soggetto deve risultare non autosufficiente: ovvero, necessitare dell’aiuto di un accompagnatore per camminare o di assistenza per compiere le azioni quotidiane elementari. Come anticipato, risultare portatore di handicap ovvero beneficiare della 104 non è un requisito sufficiente per accedere all’accompagnamento. Così come l’invalido totale può non risultare affetto da handicap, allo stesso modo il portatore di handicap deve possedere i requisiti già descritti in aggiunta alla propria condizione. L’invalidità totale, inoltre, non consente di ottenere l’indennità se non si accompagna alla condizione di non autosufficienza. Per richiedere l’indennità di accompagnamento è necessario avere la residenza stabile e durevole in Italia. In alternativa, la legge prevede la possibilità di avere la cittadinanza in un Paese europeo con iscrizione all’anagrafe del Comune di residenza, o cittadinanza in un Paese extraeuropeo in presenza di un regolare permesso di soggiorno rilasciato da almeno un anno. Prestazioni compatibili L’indennità di accompagnamento non è compatibile con altri trattamenti come l’invalidità per cause di servizio, lavoro o guerra e con altre forme di indennità per l’assistenza personale continuativa. Può convivere invece con la pensione di vecchiaia e di reversibilità e con la pensione di inabilità civile. In caso di non compatibilità, è possibile optare per il trattamento più favorevole. L’indennità può subire una decurtazione nel caso il disabile sia ricoverato presso una struttura sanitaria pubblica o un reparto riabilitativo o di lungodegenza. Caso diverso quello del ricovero in day hospital, per terapie non connesse all’invalidità o presso strutture che prevedono una retta totale o parziale a carico del disabile o dei suoi familiari. L’eventuale riduzione dell’assegno è calcolata in proporzione alla durata del ricovero, sulla base dell’apposita dichiarazione Icric. Come richiedere l’indennità L’erogazione dell’indennità di accompagnamento è subordinata al riconoscimento dell’invalidità civile totale e della condizione di non autosufficienza. La valutazione spetta, come nel caso del riconoscimento dell’handicap, a una commissione medica operante presso la Asl di riferimento. Per attivare la procedura è necessario rivolgersi al proprio medico curante o a uno specialista convenzionato e richiedere il rilascio del certificato medico introduttivo, corredato da apposito codice da allegare alla domanda di accertamento sanitario. Il certificato è frutto di una valutazione mirata in base alla condizione specifica: invalidità, handicap o non autosufficienza. Il certificato viene quindi sottoposto all’Inps a cura del medico: a questo punto sarà possibile accedere al protocollo e presentare la domanda all’Inps, tramite il sito web o rivolgendosi al call center o a un patronato. La commissione medica Asl procederà quindi a verificare le condizioni del disabile che, in caso di difficoltà a sostenere gli spostamenti, potrà ottenere di essere visitato presso il proprio domicilio. Se l’esito è positivo, una volta ricevuto il verbale il richiedente dovrà inviare all’Inps le informazioni utili per la verifica dei dati socio-economici e reddituali. In caso di esito negativo è prevista la possibilità di ricorso. Importo dell’indennità di accompagnamento Chi si vede riconosciuta l’indennità ha diritto a ricevere un assegno mensile il cui importo per il 2019 è fissato in 517,84 euro. Tale somma viene corrisposta per 12 mensilità, per un totale di 6.214 euro annui. L’assegno costituisce una prestazione di assistenza e non un reddito ed è dunque esente da Irpef. In quanto tale non può essere utilizzata per il calcolo dell’indicatore della situazione economica equivalente (Isee). Categoria: Salute Ti serve un'Assicurazione Infortuni? Costruisci la Polizza Perfetta per Te! Fai un Preventivo » Ultime notizie Assicurazioni Scopri le ultime notizie dal blog delle assicurazioni. Contratti di Assicurazione e Prescrizione Per poter esprimere il concetto di Prescrizione nei contratti di Assicurazione è bene ricordare il fine stesso della stipula di questo genere di contratti. L'assicurazione è quell'istituto che protegge, tutela e soccorre chiunque si trovi in... Responsabile Solo il Datore per Infortuni sul Lavoro L'inosservanza delle norme poste a tutela della protezione dei lavoratori può portare a infortuni sul lavoro, talvolta anche molto gravi. La legge obbliga quindi, oltre al rispetto meticoloso delle norme sulla sicurezza anche, alla stipula da... Quando si può Applicare l'Assicurazione infortuni L'assicurazione infortuni è uno dei prodotti più quotati soprattutto per chi lavora nei settori ad alto rischio. Infatti tale polizza serve per tutelarsi contro eventuali incidenti che possono avvenire sul lavoro o in altri contesti dichiarati in... Assicurazione Infortuni sul Lavoro: non Sempre INAIL Tutela l’Impresa Gli infortuni sul lavoro non sono altro che eventi traumatici che si verificano a seguito di una causa violenta sul posto di lavoro, o semplicemente in orario di lavoro, anche se in trasferta. 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