Crowdfunding Immobiliare: Cos'è e Come Funziona

Data pubblicazione: 2019-05-07
Tempo di lettura stimato: 5 minuti
Crowdfunding Immobiliare: Cos'è e Come Funziona

Come funziona il crowdfunding immobiliare, la nuova forma di investimento

Il crowdfunding immobiliare è da qualche anno una realtà anche in Italia. Di cosa si tratta? È uno strumento che permette di raccogliere fondi per riqualificare aree urbane donati dalle persone che aderiscono a tale progetto.

Nel nostro Paese è ancora in fase embrionale, se si considera che dal 2017 a luglio del 2018, la folla ha investito poco più di 10 milioni di euro, con una previsione di raccolta per il 2019 di 30 milioni di euro. in Europa, invece, la raccolta nel 2017 è stata di 400 milioni di euro.

Cosa significa crowdfunding?

Prima ancora di spiegare nel dettaglio il crowdfunding immobiliare, però, è il caso di fare chiarezza sul significato del termine anglosassone che deriva dall'unione delle parole “crowd” (folla) e “funding” (finanziamento): si tratta di una forma particolare di finanziamento che mira a rendere partecipe la collettività e dove ciascuno può contribuire nel sostenere un progetto, con una somma – grande o piccola – di denaro che permette di realizzarlo, anche attraverso la sponsorizzazione sul web.

Ai potenziali interessati, che potranno diventare investitori a tutti gli effetti, viene chiesto un contributo economico che può essere contraccambiato con una quota di partecipazione all’interno dell’impresa o dell’anteprima del prodotto (dipende dal tipo di progetto).

Il crowdfunding immobiliare, come funziona

I settori in cui viene applicato il crowdfunding sono i più disparati, ma soltanto dal 2017 in Italia quello immobiliare è divenuto una realtà: a regolarlo è il decreto-legge 50 dell’aprile di quell’anno, che ha eliminato un ostacolo importante che limitava il crowdfunding solo alle “piccole società di capitali (spa, srl o cooperative), da poco attive, impegnate in settori innovativi e tecnologici o a vocazione sociale”.

Il crowdfunding immobiliare in Italia

Con l’introduzione di questo decreto si dà il via libera a qualunque società (anche quelle già esistenti da tempo) di adottare lo strumento del crowdfunding e di poter raccogliere una somma di 5 milioni di euro al massimo: uno dei primi progetti avviati nel nostro Paese è stato “La città del vetro”, nato ad Altare, nella regione Liguria, con l’intento di riqualificare la zona circostante allo stabilimento dell’ex vetreria Savam. L’idea era quella di raccogliere un finanziamento tale da poter costruire nuove scuole, abitazioni e piste ciclabili e per farlo è stato utilizzato il portale di raccolta Wearestarting.

Le forme di finanziamento collettivo di cui si avvale il crowdfunding immobiliare sono identiche alle altre che riguardano i settori più svariati e sono:

  • Equity: l’investitore acquista le quote di una società;
  • Lending: l’investitore diventa il titolare di un diritto di credito.

Il modello equity è quello più utilizzato per il mercato immobiliare, e chi investe acquista una parte della società che ha come finalità quella di costruire un immobile: i rendimenti per colui che scegliere di investire con l’acquisizione delle quote, viene determinato dalla differenza tra il prezzo con cui è stato venduto l’immobile e il capitale investito.

Investimenti online, acquisto delle quote

Per gli investimenti viene utilizzata una piattaforma internet abilitante in modo snello e veloce, in modo tale che chiunque può decidere di acquistare le quote societarie. Le soglie di investimento sono molto basse rispetto a quelle proposte dalla banca tradizionale (si accede con qualche centinaio di euro). Parliamo di una delle applicazioni del Fintech (la finanza che incontra la tecnologia) e che, in questo caso, rende il mattone liquido grazie al crowdfunding immobiliare.

Equity o lending, quale conviene?

In Italia, le piattaforme di investimento presenti sono dedicate all’equity crowdfunding e al lending crowdfunding. Nel primo caso si tratta di capitale convertito in titoli partecipativi dell’immobile o della società immobiliare, nel secondo caso si tratta di un prestito di denaro destinato al fabbisogno di una società immobiliare. La prima regola dell’investimento è bilanciare il rischio, valutando allo stesso tempo la bontà dell’operazione e la storia dell’operatore che intende avvalersi del crowdfunding.

Walliance è tra le principali piattaforme di crowdfunding immobiliare nel nostro Paese: la prima iniziativa italiana specializzata nell’equity crowdfunding. Nel lending, invece, spicca la spagnola Housers, operativa anche in Italia e Portogallo, a cui si affianca la neonata Trusters.

Crowdfunding, investimento sicuro?

L’accesso al crowdfunding è un investimento vero e proprio, pertanto non esente da rischi: se è vero che viene semplificato il modo di investire grazie alle piattaforme online, è anche vero che il rischio diventa virtuale. Accade ogni volta che acquistiamo qualcosa su Internet, da un paio di scarpe ad un prodotto tecnologico. Anche per quanto riguarda gli investimenti immobiliari in crowdfunding è necessario valutare bene la piattaforma adibita a raccogliere i fondi e la qualità dei progetti proposti.

La trasparenza è la parola d’ordine per questo tipo di raccolta fondi collettivo. Quindi la piattaforma, pur non potendo garantire l’esito dell’investimento, deve fare la propria parte per renderlo comprensibile al massimo. Ecco che il set documentale per i potenziali investitori, che contiene tutte le informazioni reperibili sull’opportunità, gioca un ruolo chiave nell’equilibrio delle responsabilità.