Tasse Airbnb: Come Funziona la Cedolare Secca

Data pubblicazione: 2017-10-26
Tempo di lettura stimato: 3 minuti
Tasse Airbnb: Come Funziona la Cedolare Secca

Affidare la seconda casa ad Airbnb: scopri tutto sugli affitti brevi

Sono sempre più numerosi gli italiani che si affidano ad Airbnb per programmare una vacanza o un weekend nelle località turistiche più gettonate, sperando di spuntare prezzi più vantaggiosi per le prenotazioni last minute e non solo.
I portali di intermediazione sul modello di Airbnb fanno una concorrenza sempre più spietata agli operatori tradizionali, come alberghi e bed&breakfast regolarmente registrati.
Fino a poco tempo fa, questo avveniva anche grazie alla maggiore facilità di evadere il fisco: un fenomeno molto diffuso cui la normativa ha recentemente deciso di porre freno.
Quali sono gli obblighi per chi sceglie di affittare la propria casa attraverso la popolare community e le tasse Airbnb da mettere in preventivo?
Le nuove norme sulle locazioni brevi – ovvero, relative ai contratti di affitto di durata non superiore ai 30 giorni – prevedono per Airbnb la tassa cedolare secca, ovvero un’imposta pari al 21%.
Quest’ultima va obbligatoriamente applicata ai contratti stipulati a partire dal 1° giugno 2017 e si riferisce all’importo lordo derivante dal contratto.
A trattenere la ritenuta sarà direttamente l’intermediario, una regola che si applica anche agli altri portali di affitto online e alle agenzie immobiliari.
Se il proprietario opta per la cedolare secca, la ritenuta avverrà a titolo di imposta e non di acconto, come avviene invece nel caso l’importo ricada nel conteggio Irpef.

 Airbnb: quali sono le tasse per chi affitta?

La normativa comprende nella definizione di “locazione breve” i contratti di locazione che prevedano anche la fornitura di servizi di biancheria e di pulizia dei locali.
Se vengono prestati dei servizi aggiuntivi, l’affitto potrebbe ricadere nel perimetro dell’attività alberghiera con tutti gli obblighi che ne derivano.
Attenzione quindi a distinguere tra i contratti di locazione tra privati e tra quelli ascrivibili a una vera e propria attività di impresa.
Chi opta per la cedolare secca Airbnb dovrà comunicare questa scelta all’Agenzia delle Entrate.
Diversamente i proventi dell’affitto saranno assoggettati all’Irpef con aliquota minima pari al 23%.
Alla sottoscrizione di un nuovo contratto, gli intermediari come Airbnb saranno tenuti a inviare opportuna comunicazione all’agenzia delle Entrate.

Il pagamento delle tasse di soggiorno con Airbnb

Un discorso a parte riguarda la responsabilità civile verso terzi e la possibilità di sottoscrivere una polizza assicurazione casa online, nonché la riscossione della tassa di soggiorno.
A seconda della località varia anche l’ammontare di quest’ultima imposta. In alcuni casi la tassa dovrà essere presa in gestione dall’host, ovvero dal proprietario dell’alloggio.
In questa eventualità, la tassa di soggiorno Airbnb potrà essere inclusa in un’offerta speciale o richiesta direttamente all’ospite al momento del suo arrivo.
In particolari località sarà invece Airbnb a farsi direttamente carico della riscossione.