Responsabilità Medica Contrattuale Ecco le Ultime Novità

Data pubblicazione: 2020-02-25
Tempo di lettura stimato: 6 minuti
Responsabilità Medica Contrattuale Ecco le Ultime Novità

Richiedere il risarcimento danni per errore medico non è semplice. Ecco alcuni accorgimenti utili per agire.

Quando si parla di responsabilità medica contrattuale bisogna intendere una condotta illecita, di natura colposa o dolosa, commessa dal medico con il risultato di provocare al paziente un danno. Le ipotesi più frequenti che portano a responsabilizzare il medico sono i casi di errore. Ciò deriva dalla somministrazione di una terapia sbagliata a seguito di una diagnosi altrettanto errata. Questa, infatti, provoca un danno al paziente che può portare anche a gravi conseguenze, come la morte o danni di tipo irreversibile. Quando si rientra nei casi di errore, il paziente può richiedere il risarcimento danni, il medico, inoltre, può rischiare di ottenere una sanzione penale nel caso di querela. Cosa deve fare il paziente per richiedere il risarcimento nel caso di responsabilità medica contrattuale? Deve inoltrare una specifica richiesta a chi ha fornito le prestazioni, quindi, anche alla struttura sanitaria dove si è verificato il fatto lesivo. Prima di procedere ad elencare cosa dovrà fare il paziente e quali novità sono state introdotte a livello legislativo, è bene comprendere quando si rientra nel campo dell’errore medico.

L’errore medico: quando si verifica

L’errore medico si origina quando viene praticata dal medico una terapia sbagliata. In seguito a ciò il paziente può riportare dei danni o dei peggioramenti della propria condizione di salute. Il danno derivato dalle cure errate, quindi, rientra nella responsabilità del medico che, operando con negligenza, non impedisce il decorso della malattia. L’errore medico prevede un’ampia casistica ma è importante conoscere quali sono le conseguenze negative che si verificano da una diagnosi sbagliata, ritardata, esami fondamentali mancanti o dati sottovalutati, interventi eseguiti erroneamente e decorso post operatorio non gestito in modo egregio. Quando si ricade in tali situazioni, il paziente può rivalersi richiedendo un risarcimento che va a coprire i danni derivati dal comportamento del medico. La richiesta risarcitoria che il paziente dovrà avviare ha un iter piuttosto complesso. Ciò che è importante sottolineare, però, la novità introdotta recentemente dalla Corte di Cassazione. Questa si esprime in favore del paziente ma gli permette di ricevere il risarcimento dimostrando il nesso diretto tra l'evento dannoso e l'operato del medico. Tale sentenza ha portato un cambiamento nel modo in cui vengono gestite le richieste di risarcimento per errore medico, così anche nel campo assicurativo, le novità possono essere diverse.

La situazione prima della sentenza numero 6593 del 2019

Le richieste risarcitorie, per poter essere correttamente accolte o respinte, necessitano di un iter burocratico rigoroso. Prima di tutto è necessario indirizzare la richiesta alla struttura che ha fornito al paziente le prestazioni in questione. A questo punto, i medici, dotati di assicurazione per colpa, non saranno immediatamente tirati in ballo ma risponderà direttamente la struttura sanitaria in base alla responsabilità medica contrattuale.

Il paziente dovrà dimostrare di aver stipulato, con la struttura in questione, un contratto e che, in caso di danni, la struttura ne avrebbe risposto. Ciò è valido anche se il paziente ha richiesto un medico in particolare e non uno messo a disposizione dall’ospedale. L’iter è lo stesso sia per strutture pubbliche che per quelle private. È importante anche la questione relativa alla diretta responsabilità del medico che ha provocato il danno. Grazie alla copertura assicurativa, non sarà lui a risponderne in modo diretto ma il risarcimento verrà coperto direttamente dall’assicurazione. Il paziente dovrà documentare la natura della responsabilità e se questa è rilevante dal punto di vista contrattuale. A tal punto va resa nota l’effettiva colpevolezza del sanitario. La legge mette a disposizione delle linee ben precise da seguire. La liquidazione dei danni, invece, è lasciata ad appannaggio dell’assicurazione rc medico obbligatoria, come avevamo già anticipato.

Cosa cambia dopo la sentenza della Suprema Corte di Cassazione numero 6593 del 2019

Questa sentenza ha segnato un punto di svolta nell’ambito della determinazione del nesso eziologico tra la condotta del medico e il danno del paziente. Il tutto nasce da una richiesta da parte di parenti del paziente, ormai defunto, di cassare la sentenza in appello. Si sostiene che qui non vengano fornite sufficienti motivazioni in relazione all’assoluzione del medico. In tal caso l’onere probatorio è stato giudicato secondo il criterio del "più probabile che non". Per cui l’evento dannoso si ritiene a carico del paziente e non come conseguenza diretta dell’intervento medico. A questo punto la Cassazione prescrive in sentenza che il paziente o gli eredi dovranno occuparsi di provare il nesso tra l’evento che ha causato il danno e la condotta del sanitario. Il sanitario, ovviamente, dovrà dimostrare che il tutto sia stato svolto secondo diligenza.

Cosa dovrà fare il paziente che sospetta di errore medico?

Il paziente che, in seguito ad un ricovero, trova le sue condizioni di salute peggiorate, deve rivolgersi ad un medico legale per una perizia, oltre che ad un avvocato. Queste due figure, in accordo, dovranno visionare la cartella clinica e svolgere i controlli dovuti sul paziente. Il medico legale, in seguito, dovrà redigere una perizia che andrà ad avvalorare o a respingere la tesi del cliente. Dopo tale passaggio, se ricorrono le condizioni, il cliente provvederà a inviare la dovuta richiesta di risarcimento all’ente presso il quale è stato curato. A questo punto si apre ufficialmente il sinistro e la compagnia assicurativa provvederà ad acquisire tutta la documentazione. Data l’obbligatorietà della polizza di responsabilità medica contrattuale, in seguito alla legge Gelli-Bianchi, ogni struttura ospedaliera dovrà mettere a disposizione del pubblico i dati che riguardano la compagnia che cura i sinistri. In alcuni casi il paziente può decidere di coinvolgere direttamente l’assicurazione e non l’ente.

Il ruolo dell’assicurazione

Dopo la denuncia entra in gioco l’assicurazione. In questa fase verrà richiesta un’ulteriore perizia con un medico legale incaricato dalla società. Durante questo colloquio e visita, sarà possibile stilare un nuovo rapporto che potrebbe confermare o respingere la tesi del paziente. Se le lesioni e i danni sono confermati si prosegue con la liquidazione. Se l’errore medico viene escluso non sarà possibile avere alcun risarcimento.

Cosa serve per ottenere il risarcimento?

È bene considerare che il rapporto instaurato al momento del ricovero o delle cure, è un vero e proprio contratto che le parti possono firmare. Il paziente che lamenta un danno, dovrà dimostrarlo e, in seguito alla sentenza della Cassazione numero 6593 del 2019, dovrà anche evidenziare il nesso tra le cure e il peggioramento delle condizioni. Il paziente, inoltre, potrà sottolineare anche le eventuali carenze strutturali e organizzative dell’ospedale, del personale e delle pratiche condotte. La struttura, da parte sua, dovrà dimostrare di avere agito in modo corretto. Solo così non potrà subire la condanna al risarcimento dei danni per responsabilità medica contrattuale. Con MioAssicuratore.it è possibile visionare le diverse offerte in materia di responsabilità medica contrattuale. Grazie alla competenza e all'affidabilità degli operatori del settore assicurativo, sarà semplice trovare la soluzione che soddisfi tutte le esigenze in ambito medico.