Contratto a termine nella Sanità Pubblica

Data pubblicazione: 2019-04-30
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Contratto a termine nella Sanità Pubblica

Il contratto a termine nella Sanità Pubblica: durata, tipologia e trasformazione.

La normativa che regola il funzionamento del contratto a termine nel pubblico impiego è stata più volte oggetto di riforme sempre caratterizzate, purtroppo, da diverse incongruenze e contraddizioni scaturite dal tentativo di adeguare la disciplina inerente l’ambito specifico alle esigenze del nuovo mondo del lavoro in cui risulta dominante la flessibilità in entrata.

La sicurezza di ottenere un risarcimento per abuso del contratto a termine non è bastata a tutelare i lavoratori precari in attesa di stabilizzazione.

I contratti a termine, ossia a tempo determinato possono avere una durata massima di trentasei mesi. Per quanto riguarda il personale sanitario interessato da questa tipologia di contratto, il limite massimo di durata del contratto stesso, compresi eventuali rinnovi, va individuato dalla singola Azienda nell’ottica di garantire un’erogazione costante dei servizi sanitari e il rispetto dei livelli essenziali di assistenza, sempre in piena conformità con le linee guida disposte dalle singole regioni.

Il limite massimo del contratto a termine nella Sanità Pubblica

Il limite massimo del numero di contratti a tempo determinato che ciascuna Azienda ha il diritto di stipulare non può andare oltre il tetto annuale del 20% del personale a tempo indeterminato in servizio al 1° gennaio dell’anno di assunzione.

Nel caso in cui l’inizio attività avvenga durante il corso dell’anno, il limite percentuale si calcola in base al numero dei lavoratori a tempo indeterminato presenti in servizio al momento dell’assunzione.

Dal 20% indicato vanno escluse tutte le assunzioni a tempo determinato motivate dall’attivazione di nuovi servizi o dalla messa in pratica di processi riorganizzativi condotti allo scopo di accrescere o potenziare quelli esistenti, da eventuali esigenze particolari di aziende di nuova creazione o dall’introduzione di nuove tecnologie che incidano nella struttura con cambiamenti organizzativi o necessitino di personale aggiornato e con competenze e professionalità specifiche.

Le assunzioni dell’ente sanitario

In generale l’ente sanitario può assumere personale a tempo determinato per sostituzione di personale assente con diritto alla conservazione del posto, compreso il caso del personale che usufruisce di eventuali congedi per gravi motivi personali. Nel caso in cui ci sia una forma di astensione programmata, l’assunzione a tempo determinato può scattare con un anticipo di trenta giorni nell’ottica di assicurare un possibile affiancamento del nuovo entrato al lavoratore che si deve assentare.

L’amministrazione può assumere personale a tempo determinato anche in sostituzione temporanea di personale in gravidanza sia nel periodo di astensione obbligatoria sia in quello di astensione facoltativa così come nel periodo di congedo parentale o per malattia dei figli.

Nel contratto individuale del dipendente a tempo determinato deve essere specificata in modo chiaro la causa della sostituzione e il nominativo del dipendente sostituito.

La durata del contratto può includere anche i periodi di affiancamento necessari al passaggio delle consegne. Il contratto a tempo determinato può essere a tempo pieno o a part-time.

Alla scadenza del contratto di lavoro a tempo determinato, nel caso in cui lo stesso non venga per qualche motivo prorogato, il rapporto di lavoro si risolve in modo automatico senza alcun diritto di preavviso.

La trasformazione in contratti a tempo indeterminato

Il contratto di lavoro a tempo determinato non può essere trasformato in un contratto a tempo indeterminato.

In casi particolari, dopo aver raggiunto i 36 mesi, è possibile prolungare ulteriormente il contratto a tempo determinato, comunque per un periodo che non superi i dodici mesi, esclusivamente se:

  • si attivano nuovi servizi o si procede a riorganizzazione o ad accrescere quelli esistenti;
  • esistono particolari necessità da parte di aziende o enti di nuova istituzione;
  • vengono introdotte nuove tecnologie che necessitino di cambiamenti organizzativi o che modifichino in qualche modo i fabbisogni di personale e le relative professionalità;
  • sia necessario portare avanti un significativo progetto di ricerca e sviluppo;
  • ci sia il rinnovo o la proroga di un contributo finanziario.