Imprenditoria Femminile: Come Trasformare un’Idea

Data pubblicazione: 2017-11-30
Tempo di lettura stimato: 5 minuti
Imprenditoria Femminile: Come Trasformare un’Idea

Scopri come funzionano i finanziamenti, anche a fondo perduto per l’imprenditoria femminile

Imprenditoria femminile, ovvero come le donne possono mettersi in gioco per trasformare un’idea in un'impresa.

Non per tutto il pubblico femminile sono aperte, o desiderate, le porte del lavoro dipendente.

Per questo sono sempre di più le donne che vogliono avviare un’impresa, un'attività commerciale o un’azienda che offre servizi, ad esempio alle famiglie.

Il sogno di diventare imprenditrice è proprio delle nuove generazioni, che non disdegnano di mettersi in proprio e gestire attività d’impresa.

Imprenditoria femminile è sinonimo di lavoro autonomo, che attrae anche le donne, che in genere sanno dare una una marcia in più a un’idea di impresa. Mettersi in proprio è il sogno di molte donne che operano nel settore delle attività artigianali e commerciali, magari come lavoratrici dipendenti.

Per questa ragione sono state previste tante forme di finanziamenti, agevolazioni e contributi per l’imprenditorialità femminile.

Chi può accedere ai Finanziamenti per l’imprenditoria femminile

Dallo specifico sito del Governo si apprende che possono accedere ai finanziamenti i soggetti elencati, composti in preminenza da donne, senza limiti di età:

  • le micro, piccole e medie imprese (PMI), iscritte al Registro delle imprese, nella forma di società cooperative e società di persone costituite in misura non inferiore al 60% da donne;
  • le società di capitali le cui quote di partecipazione spettino in misura non inferiore ai due terzi a donne e i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno i due terzi da donne;
  • le imprese individuali gestite da donne;
  • le professioniste iscritte agli ordini professionali, nonché a quelle aderenti alle associazioni professionali iscritte nell’elenco tenuto dal Ministero dello sviluppo economico ai sensi della legge n. 4/2013.
  • Possono accedere i soggetti appartenenti a qualsiasi settore, con l’eccezione dell’industria automobilistica, della costruzione navale, delle fibre sintetiche, dell’industria carboniera, della siderurgia e delle attività finanziarie. Nel trasporto sono ammissibili solo le imprese che effettuano trasporto merci su strada.
  • Le imprese agricole possono utilizzare soltanto la controgaranzia rivolgendosi ad un confidi che opera nei settori agricolo, agroalimentare e della pesca.

I finanziamenti regionali all’imprenditoria femminile proposti da Invitalia

Se si ricercano finanziamenti a fondo perduto, almeno in parte, è opportuno rivolgersi agli uffici specificamente aperti in ognuna delle regioni d’Italia. La competenza per l’erogazione di queste forme di agevolazioni è delegata alle singole regioni, che adottano una propria normativa.

Attraverso il portale regionale sul web è possibile individuare un’area riservata alle imprese o ai finanziamenti. Sarà possibile conoscere i bandi che individuano requisiti e condizioni per ottenere finanziamenti a fondo perduto, che oscillano in genere tra il 50 e l’80 per cento dei costi per l’avvio dell’ attività

La garanzia nazionale sui finanziamenti dell’imprenditoria femminile dalla Sezione Speciale

Presso il Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri è istituita una Sezione Speciale del Fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese. Si potrà accedere alla garanzia dello Stato sui finanziamenti bancari, ottenendo una copertura fino ad un massimo dell’80% del prestito.

E’ un sostegno molto utile perchè permette anche alle donne che non possano prestare garanzie per ottenere un finanziamento bancario di ottenere una garanzia da parte dello Stato.

Sono ammesse a questa forma di garanzia:

  • Le micro, piccole e medie imprese (PMI), ovvero le società cooperative e società di persone costituite in misura non inferiore al 60% da donne;
  • le società di capitali le cui quote di partecipazione spettino in misura non inferiore ai due terzi a donne e i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno i due terzi da donne;
  • le imprese individuali gestite da donne.

 Sono numerosi gli istituti bancari presso i quali richiedere direttamente un finanziamento supportato dalla garanzia statale. 

Una nuova opportunità, offerta da Garanzia Giovani

Il progetto Garanzia Giovani, promosso dal Governo, permette ai giovani dai 18 ai 29 anni di accedere a strumenti di formazione e successivo accesso al credito, ed è consigliabile anche alle imprenditrici più giovani, che desiderino mettersi in gioco.

La prima fase individua un piano personalizzato di formazione specialistica con il sostegno di un tutor, che si conclude con l'elaborazione di un business plan.

La seconda fase riguarda invece l’accesso al fondo Self employment, il tutoraggio per l’assistenza amministrativa e finanziaria.

I progetti d’impresa ammessi a fruire del fondo ottengono finanziamenti fino a 50.000 euro senza interessi né bisogno di prestare garanzia, che vanno restituiti con rate posticipate.

Per accedere a Garanzia Giovani è necessario contattare uno dei Centri per l’Impiego di ogni regione o avvalersi del portale di Unioncamere, dedicato a questo servizio. Infine è possibile servirsi dei 60 sportelli dell’Ente per il Microcredito, diffusi sul territorio nazionale.

Creare un’opportunità di lavoro con il sostegno all’imprenditoria femminile è possibile, tuttavia ci si può garantire un sostegno personale anche attraverso una assicurazione sul lavoro.

Si tratta di una polizza assicurativa che offre una garanzia economica a coloro che perdono il lavoro e si è rivelata utile in molti casi.