Impara a Calcolare la tua Tredicesima

Data pubblicazione: 2017-11-30
Tempo di lettura stimato: 5 minuti
Impara a Calcolare la tua Tredicesima

Impara a fare il calcolo della tua tredicesima online: consigli pratici

Indice

Cos’è la tredicesima

La tredicesima mensilità è una sorta di stipendio in più, che viene corrisposto al lavoratore dipendente nel mese di dicembre, in genere unitamente all’ultima retribuzione dell’anno.

Dal 1970, tempo in cui la tredicesima veniva percepita come una sorta di gratifica natalizia, il datore di lavoro è infatti obbligato a corrispondere una tredicesima mensilità ai lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato o a termine.

Tecnicamente la tredicesima mensilità è una “retribuzione differita” in quanto l’importo matura nel corso dell’anno e viene però erogato una sola volta, alla fine dell’anno.

Altri casi di retribuzione differita sono la quattordicesima mensilità, ove prevista, i premi di produzione e la liquidazione, ovvero il TFR (trattamento di fine rapporto).

Come si calcola la tredicesima mensilità

Il calcolo della tredicesima è complesso, e prende avvio dalla individuazione della base imponibile.

Per calcolare la tredicesima si deve tenere conto di tutti gli elementi della busta paga. In particolare si somma la paga base, l’indennità di contingenza e gli scatti di anzianità.

In alcuni casi la retribuzione è composta da altri elementi, che vanno sommati anch’essi. Si tratta di un eventuale superminimo, dell’assegno sostitutivo di mensa, della retribuzione degli straordinari forfetizzati e continuativi, dell’indennità per il maneggio del denaro, di provvigioni, e di premi di produttività annuali.

In genere i contratti collettivi di lavori prevedono che la tredicesima sia calcolata in dodicesimi, quindi essa spetta anche a lavoratori che hanno lavorato alcuni mesi e viene calcolata sulla base della retribuzione, divisa per 12 e moltiplicata per il numero dei mesi di occupazione.

Quanto al computo dei mesi, la tredicesima mensilità è calcolata sui mesi durante i quali il dipendente abbia lavorato per almeno 15 giorni di calendario.

Di solito, l’importo della tredicesima mensilità corrisponde ad una mensilità aggiuntiva, del valore dell’ultimo stipendio percepito.

I giorni di assenza e la tredicesima

Sul calcolo della tredicesima possono incidere i giorni di assenza dal lavoro. In effetti bisogna valutare il motivo dell’assenza per stabilire se essa incida sul calcolo della tredicesima.

La tredicesima mensilità viene calcolata per intero in caso di:

  • congedo matrimoniale;
  • ferie;
  • festività;
  • i permessi

Nel caso in cui l’assenza sia tutelata dall’INPS o altri enti previdenziali, una parte della tredicesima è garantita dagli enti stessi.

Nel calcolo della tredicesima si deve quindi tenere conto di quanto anticipato da INPS e INAIL.

Le assenze tutelate sono quelle per malattia, congedo di maternità e paternità, infortunio sul lavoro, cassa integrazione ordinaria e straordinaria ad orario ridotto, permessi per allattamento o retribuiti per assistenza a familiari diversamente abili.

Ci sono invece situazioni nelle quali l’assenza incide negativamente sul calcolo della tredicesima.

Non è dovuta la tredicesima nelle assenze relative a congedo parentale, infortunio e malattia oltre il periodo previsto dal CCNL, malattia dei figli, sciopero, permessi o aspettativa non retribuita e assenze non giustificate.

Tredicesima e contratti part time o a chiamata

Nel caso in cui il lavoro del dipendente sia legato a contratti part time o a chiamata,  il calcolo della tredicesima sarà effettuato in proporzione alle ore di lavoro e alla conseguente retribuzione ricevuta.

Se l’orario di lavoro è mutato nel corso dell’anno, come ad esempio per le attività turistiche che hanno picchi di lavoro per qualche periodo, la tredicesima è calcolata sommando le retribuzioni percepite nei vari periodi dell’anno.

Le tasse sulla tredicesima mensilità

Anche sulla tredicesima mensilità, come le altre 12, si calcola il pagamento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro e del lavoratore.

Riguardo alla tassazione, vengono applicate le aliquote di riferimento della retribuzione, senza alcuna agevolazione. 

Un caso particolare: il calcolo della tredicesima per collaboratrici domestiche e badanti

Anche un privato cittadino può diventare datore di lavoro. E’ frequente infatti che le famiglie abbiano necessità di avvalersi di collaboratori domestici per gestire la propria abitazione o di  badanti, magari per assistere un congiunto bisognoso di assistenza. 

Anche i lavoratori domestici, maturano la tredicesima mensilità prevista dal contratto collettivo nazionale di lavoro. Il calcolo della tredicesima sarà effettuato in base alla retribuzione globale di fatto, comprensiva della indennità per vitto e alloggio.

Qualora il lavoratore abbia operato solo per alcuni mesi dell’anno, la tredicesima andrà ricalcolata sulla base dei mesi di lavoro.

Due in genere le situazioni:

Collaboratori domestici con paga oraria

In questo caso il calcolo della tredicesima va effettuato moltiplicando la paga oraria e l’importo di eventuali premi continuativi per il numero di ore settimanali, poi si moltiplica per 52 e si divide per 12.

Colf e badanti con paga mensile

In questo caso la tredicesima corrisponde di fatto nell’importo ad una mensilità. Il calcolo è effettuato aggiungendo anche il valore del vitto e alloggio, sia se erogato che compensato con un'indennità aggiuntiva.

La tredicesima mensilità non è purtroppo versata, se non in rapporto ai mesi in cui si è stati occupati, a chi perde il lavoro. In questa situazione sarà bene pensare a garantirsi con una assicurazione sul lavoro, che consente di ricevere una indennità nel periodo di mancata occupazione.

E’ facile ottenere un preventivo online, che compara le offerte di numerose Compagnie assicuratrici.

Si potrà così trovare la polizza che risponde meglio al proprio desiderio di sicurezza riguardo alla perdita del lavoro.