Mutuo a Tasso Fisso o Variabile? Informazioni Utili per Scegliere Bene

Data pubblicazione: 2017-10-27
Tempo di lettura stimato: 3 minuti
Mutuo a Tasso Fisso o Variabile? Informazioni Utili per Scegliere Bene

La differenza tra mutuo a tasso fisso o variabile: le informazioni utili per scegliere

Dopo lunghe ricerche avete finalmente trovato la casa giusta. Bene, ora sorge un altro dilemma: mutuo a tasso fisso, variabile o misto?
Prima di propendere per l’una o per l’altra soluzione, facciamo un po’ di chiarezza sulla differenza tra le diverse formule.

Le differenze tra mutuo a tasso fisso e variabile

Cosa si intende esattamente per tasso fisso? Per questa tipologia di mutui, il tasso è agganciato all’EURIRS.
Ovvero, al tasso interbancario utilizzato nell’Eurozona per l’indicizzazione dei mutui ipotecari a tasso fisso.
Un riferimento che consente alle banche di tutelarsi di fronte a un improvviso rialzo dei tassi, tramite l’attivazione di contratti swap con soggetti esterni disposti ad accollarsi il rischio. Letteralmente, Eurirs è l’acronimo di Euro Interest Rate Swap, ossia, tasso per gli swap su interessi nella zona Euro.

Cos’è lo spread? È l’aliquota che corrisponde al ricavo della banca e che va a sommarsi all’IRS di cui sopra. Il tasso di interesse sarà dato quindi dalla somma tra EURIRS – calcolato sulla durata del mutuo – e spread.

Il tasso variabile viene, contrariamente alla categoria di mutui precedentemente descritta, calcolato sulla base del cosiddetto EURIBOR, acronimo di Euro Inter Bank Offered Rate.

Tasso fisso o variabile: cosa conviene nel 2017?

La tipologia di gran lunga preferita dai titolari di mutuo sembra attualmente il mutuo a tasso fisso.
Questo, grazie a tassi competitivi e alla maggiore tranquillità che un contratto come questo offre.
Rispetto al periodo precedente alla crisi economica, il tasso è sceso di numerosi punti base e risulta quindi interessante per chi desidera dormire sonni tranquilli.

Il tasso fisso offre garanzie sull’invariabilità della rata.
Chi opta per questa soluzione decide, d’altra parte, di rinunciare al risparmio che, in condizioni favorevoli, potrebbe derivare dal tasso variabile.
Per aumentare ulteriormente il proprio livello di sicurezza è possibile sottoscrivere una polizza assicurativa mutuo con garanzie accessorie rispetto all’assicurazione mutuo obbligatoria.

Come suggerisce il nome stesso, i mutui a tasso variabile sono sinonimo di minore stabilità perché i tassi possono aumentare con conseguente aumento della rata.
Data la situazione attuale dei tassi e l’improbabilità di un rialzo nel breve e medio periodo, scegliere il tasso variabile può risultare conveniente per chi punta a risparmiare sulla rata mensile.
Ciò, naturalmente, a fronte di un rischio superiore al tasso fisso.

Chi è indeciso tra le due tipologie dovrà tenere presente, comunque, che è possibile rinegoziare il mutuo nel corso degli anni, direttamente con la propria banca o rivolgendosi a un altro istituto di credito, optando nel secondo caso per la surroga del mutuo.