Il Fermo Amministrativo Cosa Bisogna Sapere

Data pubblicazione: 2017-11-23
Tempo di lettura stimato: 5 minuti
Il Fermo Amministrativo Cosa Bisogna Sapere

Quando è illegittimo il fermo amministrativo sull’auto del dipendente e cosa fare

Indice

Il fermo amministrativo è una misura cautelare che viene adottata sulle automobili o su altri veicoli appartenenti a contribuenti che non hanno provveduto al pagamento di una cartella esattoriale entro 60 giorni dalla sua ricezione.

Si tratta di un provvedimento di tipo temporaneo messo appunto da alcune agenzie di riscossione, tipo equitalia e l’agenzia delle entrate, che ha lo scopo di recuperare i crediti scaduti.

Nel momento in cui un cittadino riceve un fermo amministrativo non può far circolare la sua auto fino a quando non provvede ad estinguere il debito. Questo per far si che nel frattempo la vettura non si usuri e non perda di valore nel caso in cui debba essere poi venduta in un’asta giudiziaria.

Nella situazione in cui il debitore non provvede al pagamento delle somme dovute, infatti, l’agente di riscossione può disporne il pignoramento o la vendita all’asta.

Fermo amministrativo auto prescrizione quando si verifica

Il fermo amministrativo può essere contestato chiedendo una verifica sulla regolarità delle procedure effettuate dagli agenti di riscossione. Ad esempio, se non si riceve la cartella esattoriale nei tempi previsti dalla legge o se non si sono effettuate notifiche, si può contestare il fermo.

Se una cartella di pagamento non viene notificata entro due anni da quando il verbale è esecutivo la procedura di fermo amministrativo cade in prescrizione. In questo caso, quindi, il fermo decade.

Fermo amministrativo equitalia

In merito al bollo auto, qualora quest’ultimo non sia più considerato esigibile, subentra la prescrizione. Il bollo viene considerato non esigibile quando Equitalia notifica una cartella esattoriale dopo che sono trascorsi tre anni da quello successivo alla data di scadenza del suo pagamento.

La prescrizione del bollo può essere utilizzata come prova dell’illegittimità del fermo amministrativo dell’auto.

In quali casi si parla di fermo amministrativo illegittimo

Il fermo amministrativo è una misura cautelare che può essere messo in atto dall’agenzia delle entrate, dall’Inps, dalle regioni e dai comuni per recuperare crediti dai contribuenti.

Questo provvedimento può essere preso per diversi motivi come il mancato pagamento del bollo auto, di una rata della spazzatura, di una multa ricevuta per il mancato rispetto del codice della strada, etc.

In seguito all’invio della cartella esattoriale al debitore ed in caso di mancato pagamento, dopo 60 giorni, può essere messa in atto la procedura di fermo.

In alcune situazioni, però, si può verificare il cosiddetto fermo amministrativo illegittimo.

Il cittadino, infatti, deve essere adeguatamente informato dell’avvenuto fermo amministrativo sulla propria auto altrimenti il provvedimento può non essere ritenuto valido. La procedura varia a seconda dell’importo del debito.

In tutti i casi affinché il fermo amministrativo sia valido deve essere emesso un avviso contenente il numero della cartella esattoriale, l’importo del debito dovuto e la prova della notifica.

Se il debito è compreso fra i 50 ed i 500 euro è previsto, oltre al preavviso di fermo, anche il sollecito di pagamento.

Cosa comporta il fermo amministrativo auto

Le conseguenze del fermo amministrativo sono l’impossibilità di circolare, l’impossibilità di radiare il veicolo dal Pra con la demolizione o l’esportazione.

L’auto può essere, invece, venduta ma resta bloccata anche per il nuovo acquirente.

E’ importante, dunque, prima di acquistare un’automobile usata, effettuare due operazioni:

  • Fare un controllo sul veicolo chiedendo una visura della targa al PRA oppure collegandosi al sito dell’ACI nell’apposita sezione.
  • Assicurare la propria automobile. Nel nostro paese, infatti, per poter circolare è necessario assicurarsi contro i rischi della responsabilità civile. Grazie alla sottoscrizione di un’assicurazione per l'automobile l'utente è coperto economicamente contro i possibili rischi derivanti dalla circolazione stradale che possono creare danni materiali o lesioni a terze persone.

 

Fermo amministrativo illegittimo se l’auto è fondamentale per l’attività professionale

Prendendo in considerazione un’attività lavorativa nella quale l’auto è un mezzo fondamentale per il suo svolgimento ci possiamo trovare davanti ad un caso di fermo amministrativo illegittimo.

Il testo unico sulla riscossione (art. 86 del d.p.r. n. 602/1973, modificato dall'art. 52, 1° comma, lett. m-bis del d.l. n. 69/2013 convertito dalla l. n. 98/2013) dispone che, se il debitore dimostra che il proprio veicolo è fondamentale per l’esercizio della propria attività professionale, il fermo amministrativo non può essere messo in atto.

Tutto questo perché il lavoro  potrebbe essere per il soggetto in causa l’unica attività in grado di garantire un sostentamento a se stesso e alla propria famiglia.

Fermo amministrativo illegittimo sull’auto del dipendente

La Commissione Tributaria Provinciale di Milano ha provveduto ad estendere la suddetta norma, che fino a quel momento era indirizzata a chi svolgeva un’attività imprenditoriale o professionale, anche ai lavoratori dipendenti.

Secondo la Ctp, il fermo amministrativo è da ritenersi non valido anche quando il veicolo è considerato fondamentale per un lavoratore dipendente per raggiungere il proprio posto di lavoro.

Naturalmente questo è valido nel caso in cui “non vi siano beni analoghi tali da consentire comunque al debitore lo svolgimento della propria attività lavorativa”.