La Strage Silenziosa: le Morti sul Lavoro

Data pubblicazione: 2017-10-27
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La Strage Silenziosa: le Morti sul Lavoro

Le morti sul lavoro e i dati italiani; esame di una strage silenziosa

Indice

Più volte all’anno, di solito su base trimestrale, l’Inail, l’istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, divulga un documento contenente i dati statistici sulle morti sul lavoro avvenute fino alla data di uscita dello studio.

Fino al 2014, soprattutto a partire dal 2008, i decessi occorsi durante l’orario di lavoro erano in calo, complice anche la crisi economica che aveva, di fatto, ridotto la possibilità di occupazione. Dal 2014 in poi e, in primis, negli ultimi due anni, l’indice sulle morti sul lavoro è tornato a salire.

C’è chi le chiama morti bianche, poiché l’aggettivo, simbolo di purificazione e cancellazione di ogni macchia, alluderebbe all’assenza di una mano formalmente responsabile dell’accaduto, e quindi anche al fatto che spesso sia difficile trovare qualcuno punibile.

Morti sul lavoro: le statistiche per il 2017

I dati Inail aggiornati al 31 agosto 2017 confermano purtroppo il trend negativo, ovvero l’aumento dei decessi collegati alle prestazioni lavorative o al percorso casa-lavoro.

Nello stesso periodo di riferimento, ovvero gennaio-agosto del 2016, le morti sul lavoro erano state 651, contro le 682 del 2017, con un incremento del 4,8%. Entrando nel dettaglio, sono stati 491 i decessi avvenuti direttamente a lavoro, 385 quelli occorsi senza l’utilizzo di un mezzo di trasporto, 106 quelli legati a un mezzo.

I decessi avvenuti durante il tragitto fatto abitualmente per recarsi a lavoro sono stati 191, di questi 80 si sono verificati con l’utilizzo di un mezzo di trasporto.

La regione più colpita dalle morti sul lavoro è l’Emilia Romagna con 60 casi, con una percentuale di incidenza sul totale degli occupati del 12,2%. Seguono poi Lombardia, Veneto e Sicilia con percentuali rispettivamente del 10,4%; 9,2%; 7,7%.

Gli uomini sono i più colpiti: 459 i decessi avvenuti fino ad agosto del 2017, contro 32 donne. Aumenta l’incidenza delle morti dei cittadini stranieri, che tocca quota 15,1%. Mentre la fascia di età più colpita è quella che va dai 45 ai 54 anni, seguita da quella va dai 55 ai 64 anni.

I lavori più pericolosi

Dai dati Inail, si evince che le morti sul lavoro più frequenti avvengono nel settore delle costruzioni, con una percentuale del 13,8% sul totale, seguito dalle attività manifatturiere con il 13,4%, dall’ambito dei trasporti e del magazzinaggio con il 10,6%, dai settori del commercio al dettaglio e all'ingrosso e delle riparazioni di autoveicoli e motocicli con il 7,5%.

È chiaro come, soprattutto in certi ambienti lavorativi, sia necessario dotarsi di strumenti che possano garantire una maggiore tutela possibile, come un’assicurazione infortunio completa di tutto.